Tavernola piange Gianantonio
«Ha gettato germogli di bontà»

Già un'ora prima del funerale, la parrocchiale di Santa Maria Maddalena era gremita. Tutta Tavernola ha dato l'ultimo saluto a Gianantonio Chierici, morto dopo essere scivolato giovedì da un sentiero della Presolana.

Già un'ora prima del funerale fissato per le 15, la parrocchiale di Santa Maria Maddalena era gremita così pure il sagrato e dintorni. Disabili, famiglie, parenti, amici, l'intera comunità di Tavernola con i rappresentanti di tutte le associazioni e tante persone di altri paesi erano lì per l'ultimo saluto al fisioterapista di 43 anni Gianantonio Chierici, morto dopo essere scivolato giovedì da un sentiero della Presolana che l'ha fatto precipitare in un burrone per oltre sessanta metri.

Di fronte a certe tragedie «la scelta è tra la rassegnazione atea e l'accettazione religiosa che si apre alla speranza per chi è partito e per chi rimane», ha affermato monsignor Bruno Foresti, vescovo emerito di Brescia, che ha celebrato i funerali con altri sei religiosi. «Un grande grazie come il cuore di Gianni da parte dei fanciulli e ragazzi dell'Angelo Custode», sono state le semplici parole di monsignor Mansueto Callioni, giunte al cuore dell'immensa folla che ha partecipato alle esequie, accompagnando la salma fino al cimitero sulla collina. In tutti quelli che l'hanno conosciuto resta impressa l'immagine del suo volto sorridente, dolce, rassicurante, espressione di un animo buono, di un uomo che ha «praticato la virtù della misericordia». «Dovete essere fieri e orgogliosi del vostro caro Gianantonio - ha poi detto un'amica rivolgendosi alla famiglia -. Ha gettato germogli di bontà e rispetto che ora devono essere orditi da voi in una nuova trama».

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