Settimana dell'energia, Raimondi:
«Lavoro comune con Stato e Ue»

In tema di politica e risparmio energetico «è giusto che lo Stato svolga una funzione regolatoria e che la svolga fino in fondo, senza perdere tempo».
Allo stesso tempo però «anche le Regioni devono fare la propria parte». Parole dell'assessore Raimondi.

In tema di politica e risparmio energetico «è giusto che lo Stato svolga una funzione regolatoria e che la svolga fino in fondo, senza perdere tempo».
Allo stesso tempo però «anche le Regioni devono fare la propria parte, anzitutto perché garantiscono quel consenso dei territori che è tanto più forte - e necessario per portare avanti azioni virtuose - quanto più si è vicini ai cittadini».

Ne è convinto l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi che, sabato mattina 12 novembre a Bergamo, ha partecipato al convegno «Politiche energetiche dell'Ue e situazione in Italia», organizzato nell'ambito della Settimana per l'energia.

«Regione Lombardia - ha spiegato Raimondi - è una realtà che grazie alla sua efficienza riesce a sveltire anche gli iter amministrativi indispensabili quando si parla di grandi impianti energetici. Questo dimostra che non si può fare a meno di un lavoro comune fra il Governo centrale e le regioni che, appunto, essendo il primo tramite con la base, riescono a creare quel consenso necessario alla realizzazione, ad esempio, delle grandi centrali elettriche, che vogliamo sempre più energeticamente efficienti e quindi rispettose dell'ambiente».

L'assessore ha quindi spiegato il percorso intrapreso per diminuire la quantità di energia impiegata pur mantenendo la medesima soglia dei consumi: «Il rendimento elettrico è migliorato di più del 10% dal 2000 ad oggi, cioè dal 40% al 52%. Minori consumi non corrispondono a minor sviluppo, bisogna solo rendere più efficienti i materiali e gli strumenti».

Energia e ambiente sono dunque le due facce della stessa medaglia ed è, di conseguenza, quanto mai opportuno che le Regioni, anzitutto quelle più virtuose, stimolino non solo lo Stato, ma anche l'Europa, ad esercitare in toto il ruolo di ciascuno, affinché le stesse Regioni abbiano a disposizione strumenti e politiche che permettano effettivamente di raggiungere i limiti imposti.

È quello che è successo l'altro giorno a Bruxelles, dove Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte hanno sottoscritto con Baden Wuerttemberg, Nord Reno-Westfalia e Assia (Germania), Fiandre (Belgio), Ranstad (Olanda), Stiria (Austria), Catalogna (Spagna) e Londra un Protocollo d'Intesa per affrontare le criticità in materia di qualità dell'aria e quindi di risparmio energetico in un'ottica europea e con lo spirito di coniugare sviluppo economico e sostenibilità.

«Pur in un contesto orografico critico - ha concluso Raimondi - la Lombardia ha le emissioni pro capite più basse d'Europa. Questo è stato possibile solo grazie a politiche strutturali che la comunità scientifica riconosce come le uniche in grado di avere effetti significativi. Necessitano però di tempi adeguati e non immediati, perché i risultati sono visibili nel medio-lungo periodo. L'Unione europea tenga dunque conto di questo aspetto rendendo praticabili i limiti imposti e, soprattutto, premiando le Regioni virtuose (Ln)».

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