Bossi: «Io ero solo d'intralcio
E Maroni non è un traditore»

Il segretario della Lega, Umberto Bossi, ha rassegnato le proprie dimissioni «irrevocabili» nel corso del Consiglio federale del Carroccio. La guida del partito è stata affidata a un «triumvirato» composto da Maroni, Calderoli e Dal Lago che manterranno l'incarico molto probabilmente fino al congresso. Bossi è stato nominato presidente.

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Il segretario della Lega, Umberto Bossi, ha rassegnato le proprie dimissioni «irrevocabili» nel corso del Consiglio federale del Carroccio. La guida del partito è stata affidata a un «triumvirato» composto da Roberto Maroni, dal bergamasco Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago (in un primo tempo sembrava che il terzo esponente della Lega con Maroni e Calderoli fosse Giancarlo Giorgetti) che manterranno l'incarico molto probabilmente fino al congresso.

Pochi minuti dopo l'annuncio delle dimissioni di Bossi (alle 16,47 il primo lancio Ansa, alla 17,02 la notizia ufficiale - sempre Ansa - dell'irrevocabilità delle dimissioni) è stato impossibile accedere a Radio Padania Libera attraverso il sito. Ciò potrebbe essere stato causato da un eccessivo numero di contatti in concomitanza con la notizia e l'inizio di una trasmissione molto seguita e che tiene i telefoni aperti per i commenti dei radioascoltatori. Alle 17,25 il lancio Ansa: «Bossi nominato presidente».

Il Consiglio federale della Lega ha nominato Stefano Stefani nuovo amministratore del partito. Lo ha annunciato l'europarlamentare Matteo Salvini che ha partecipato al Consiglio e ha anche precisato che sarà indicata una società di certificazione del bilancio esterna.

«Chi sbaglia paga qualunque sia il cognome che eventualmente porti». Lo ha sottolineato Umberto Bossi durante il federale della Lega, secondo quanto ha riferito sempre Salvini a Radio Padania. Salvini ha continuato: «Per non dare spazio a queste mitragliate contro la Lega, Bossi ha fatto un passo indietro. È un grande uomo. Un passo indietro - ha aggiunto - o un passo avanti o a lato. Vedete voi. Ragazzi, adesso avanti basta piangere, andiamo ad attaccare i manifesti alla faccia di quei co... che vogliono fare il funerale della Lega».

Umberto Bossi, in apertura dei lavori del Congresso federale ha voluto comunicare all'assemblea leghista le sue preoccupazioni alla luce degli ultimi eventi e, dopo aver espresso le sue valutazioni politiche, ha annunciato la sua decisione, definita da lui stesso irrevocabile, di rassegnare le dimissioni da segretario federale, per poter meglio difendere e tutelare l'immagine del movimento, e la sua famiglia, in questo delicato frangente.

Lo riporta il comunicato ufficiale diffuso al termine della riunione di via Bellerio. «Il Consiglio federale - si legge ancora - all'unanimità, ha chiesto ripetutamente a Umberto Bossi di ritirare le sue dimissioni, ribadendo al contempo l'unanime stima e solidarietà al segretario federale, che, però, ha ribadito con fermezza di ritenere irrevocabile la sua decisione di dimettersi».

Dopo le dimissioni, lo stesso leader ha incaricato un comitato composto da Roberto Calderoli, Roberto Maroni e Manuela Dal Lago di occuparsi, transitoriamente e temporaneamente, della gestione politico-ordinaria del movimento, fino alla celebrazione del Congresso federale da svolgersi entro l'autunno. Lo riferisce una nota diffusa sempre dalla Lega Nord.

Bossi in serata ha parlato a Tg4-Tgcom24: «Le indagini porteranno a controllare tutto. Io non avevo nessuna voglia di star lì, perchè è giusto che ci sia mano libera per lavorare. Io ero solo d'intralcio, era inutile per me restare. Sono andato al Consiglio, nessuno mi ha chiesto le dimissioni ma mi sembrava doveroso farlo».

«Maroni traditore? Non è così. Adesso c'è stato questo pasticcio messo in piedi dall'amministratore. Bisogna uscire, fare chiarezza e far tornare i soldi. Mi sono messo a piangere, poi ho smesso perché ho visto che piangevano tutti».

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