Dec nei guai? Il trasloco non slitta
Nuovo ospedale, tempi confermati

La Dec spa di Bari, l'impresa capofila dell'associazione temporanea (Ati) che si è assicurata la costruzione del nuovo ospedale di Bergamo è sull'orlo del crac: è imminente la presentazione in tribunale a Bari di una richiesta di concordato liquidatorio.

La Dec spa di Bari, l'impresa capofila dell'associazione temporanea (Ati) che si è assicurata la costruzione del nuovo ospedale di Bergamo è sull'orlo del crac: è imminente, questione di giorni, la presentazione in tribunale a Bari di una richiesta di concordato liquidatorio (l'impresa avrebbe 300 milioni di debiti, in vari appalti in tutta Italia, compreso quello alla Trucca).

Ma l'Azienda Ospedali Riuniti va dritta per la sua strada: «Non si può non riconoscere che il clima è di estrema incertezza, ma la data del nostro trasloco, fissata in un cronoprogramma da tempo elaborato non cambia: il 22 ottobre si sposteranno da Largo Barozzi gli amministrativi, il 29 il trasferimento dei degenti, che durerà una settimana. E questa estate sarà per noi un'estate di intenso lavoro».

Parola di direttore generale dell'Azienda, Carlo Nicora, rientrato dalle ferie e determinato a chiudere l'impresa «nuovo ospedale» entro questo autunno. «Certo, è innegabile che la questione finanziaria della Dec sia un elemento di preoccupazione non indifferente, ma a conti fatti non possiamo determinarci a cambiare i nostri programmi: allo stato attuale cosa succederà alla Dec non si può prevedere. E non si possono neppure prevedere scadenze, a riguardo - evidenzia Nicora -. Sarà il tribunale a decidere, e se verrà accettata la richiesta di concordato liquidatorio, sarà il commissario nominato dal giudice a fissare le procedure. Non si può neppure escludere che alla fine la situazione scivoli verso il fallimento. Ma i tempi sono a noi ignoti. E non possiamo indugiare in alcun modo nel completare l'iter che ci guiderà fino al trasloco».

Un iter, ricorda Nicora, che ha già portato a marzo i Riuniti, dopo intimazioni formali, a subentrare alla Dec per il completamento di lavori non ancora effettuati e già segnalati dai collaudatori come correzioni di vizi e difetti necessari al conseguimento del collaudo, che ancora non c'è.

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