Treviglio: redditi in Comune
I più poveri sono in Giunta

Se la trasparenza degli amministratori comunali si misura anche dalla pubblicazione dei loro redditi, a Treviglio allora è il caso di dire che un po' di appannamento c'è. Una tesi sostenuta dalla minoranza del centrosinistra e in primis dalla consigliera Daniela Ciocca.

Se la trasparenza degli amministratori comunali si misura anche dalla pubblicazione dei loro redditi, a Treviglio allora è il caso di dire che un po' di appannamento c'è. Una tesi sostenuta dalla minoranza del centrosinistra e in primis dalla consigliera Daniela Ciocca (lista Ariella Borghi sindaco) che da tempo si batte perché tutti rendano noti i loro redditi, come nella precedente amministrazione Borghi. Anche se l'obbligo di farlo non c'è.

Daniela Ciocca contesta alla giunta Pezzoni il fatto che la sbandierata trasparenza viene meno di fronte alla scelta di alcuni componenti della maggioranza di ritardare la pubblicazione oppure evitarla. Sono sette infatti gli amministratori che non hanno presentato il reddito 2010 o meglio non vogliono presentarlo: due assessori, quattro consiglieri di maggioranza e uno d'opposizione.

C'è qualche curiosità rilevante, perché i più «poveri» sono in Giunta. Il sindaco Giuseppe Pezzoni, preside delle superiori all'istituto dei Salesiani, ha un reddito di 60.303 euro, mentre il vicesindaco e assessore allo Sport e Ambiente, Juri Imeri, consulente per la sicurezza nei luoghi di lavoro, nel 2010 ha presentato un reddito lordo di 14.213.

Tra coloro che hanno comunicato all'ufficio protocollo del Comune i loro redditi, il più «ricco» è il consigliere Oreste Risi (Pdl), medico responsabile del reparto di Urodinamica dell'ospedale di Treviglio: 121.550 l'importo lordo derivato dallo stipendio e da alcune consulenze. All'ultimo posto c'è Pinuccia Zoccoli Prandina (Pdl) assessore ai Servizi sociali e Pari opportunità: 579 euro, frutto della sua situazione patrimoniale, non percependo alcuna pensione e stipendio.

Nulla da nascondere, solo una questione di principio, sottolineano gli amministratori trevigliesi che non hanno reso noti i redditi del 2010. «I cittadini ci valutano per i fatti, non per il reddito» il senso della loro posizione.

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