De Tomaso, verdellese in carcere
Fideiussione falsa da 1,7 milioni

Una fideiussione risultata falsa. Un bonifico e un assegno, per un totale di 1,7 milioni di euro, versati su un conto corrente aperto nella filiale di una banca a Stezzano. Ecco gli elementi che hanno trascinato nel carcere di Torino Christian Limonta, 37 anni, mediatore finanziario di Verdello.

Una fideiussione risultata falsa. Un bonifico e un assegno, per un totale di 1,7 milioni di euro, versati su un conto corrente aperto nella filiale di una banca a Stezzano. E poi un giro di assegni circolari a favore di persone vicine alla famiglia Rossignolo e alla De Tomaso, la storica società per la produzione di automobili sportive.

Sono questi gli elementi che hanno aperto le porte del carcere di Torino a Christian Limonta, 37 anni, mediatore finanziario di Verdello, ritenuto coinvolto nella presunta truffa ai danni dello Stato da 7,5 milioni di euro, per cui ieri è finito in manette anche il top manager Gian Mario Rossignolo, ex Telecom, Lancia e Zanussi.

Limonta, nato a Treviglio e residente a Verdello, che ha un ufficio di mediazione finanziaria a Bergamo ed è titolare di una società che ha anche alcuni dipendenti, è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere che gli è stata notificata giovedì mattina 12 luglio nell'abitazione dove è domiciliato con la fidanzata, a Dalmine.

L'indagine della procura di Torino è scaturita dalla vicenda del «fantomatico» investitore cinese che avrebbe dovuto salvare la De Tomaso, con l'apporto di capitali mai arrivati, e riguarda i finanziamenti stanziati dal Ministero del Lavoro per avviare dei corsi di formazione del personale.

Sono stati infatti erogati dallo Stato 7 milioni e mezzo di euro, destinati all'aggiornamento professionale delle maestranze, nella prospettiva dell'avvio di nuove linee produttive. Secondo le accuse, Limonta avrebbe ricoperto un ruolo di primo piano nella presunta truffa ai danni dello Stato.

Sarebbe stato infatti lui a fornire alla De Tomaso la polizza fideiussoria necessaria per ottenere il finanziamento ministeriale per i corsi. Ma gli accertamenti della Finanza avrebbero dimostrato che il documento era falso.

Limonta avrebbe incassato su un conto corrente aperto alla Banca di credito cooperativo di Stezzano prima un bonifico da 1.536.560 euro proveniente dalla De Tomaso, poi un assegno circolare da 189.036 euro. Per le cifre ricevute, avrebbe prodotto regolari fatture.

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