Gelmini: il Pdl riparta dal Nord
«La Lega non ha dato risposte»

Dovrà essere un partito a trazione nordista il futuro Popolo della libertà. Mariastella Gelmini - intervenuta al dibattito dedicato alla questione settentrionale nell'ambito della Festa azzurra a Ghisalba - sposa in pieno la tesi del presidente della Regione Roberto Formigoni.

Dovrà essere un partito a trazione nordista il futuro Popolo della libertà. Mariastella Gelmini - intervenuta al dibattito dedicato alla questione settentrionale nell'ambito della Festa azzurra di Ghisalba - sposa in pieno la tesi del presidente della Regione Roberto Formigoni.

Pur riconoscendo alla Lega il merito di aver messo al centro la questione della rappresentanza politica del Nord del Paese, durante il dibattito moderato dal giornalista Fabio Conti de L'Eco di Bergamo, l'ex ministro ha affermato che «il Carroccio non ha saputo fornire risposte in linea con le aspettative della gente».

Sarà dunque il Pdl a farsene interprete. Del resto - come ha ricordato il deputato Gregorio Fontana, presente all'incontro con Marco Pagnoncelli, esponente storico del Pdl, e con il sindaco di Treviglio, Giuseppe Pezzoni - «Berlusconi è un imprenditore del Nord e il nostro è un partito che proprio a Milano ha mosso i primi passi. Senza dimenticare comunque che si tratta di un grande movimento nazionale e che l'obiettivo non è dividere l'Italia, ma fare in modo che l'esempio di buona amministrazione delle nostre regioni si diffonda anche nel resto del Paese».

«Il richiamo a Forza Italia di questi giorni, non è un ritorno nostalgico al passato. Ma - spiega l'ex ministro Gelmini - significa ricordare un fatto importante: era il 1994 e un imprenditore lombardo scendeva in campo guardando con diffidenza alla politica romana e sognando una riforma liberale. Purtroppo siamo solo riusciti ad abbozzarla».

La punzecchiatura alla Lega: «La Lega sbaglia a starsene fuori in un momento in cui si decidono le sorti di questo Paese. È molto più coraggiosa la posizione del Pdl che si sporca le mani con il governo Monti, non avendo neppure una poltrona».

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