Cianciotta: «Via per i tagli?
Mi auguro che sia proprio così»

Perché non mi hanno prolungato il contratto? Mi auguro che non ci sia altra ragione oltre a quella dichiarata dall'amministrazione: la necessità di contenere i costi». Dal 31 agosto Paolo Cianciotta non è più il comandante della polizia locale di Bergamo.

Perché non mi hanno prolungato il contratto? Mi auguro che non ci sia altra ragione oltre a quella dichiarata dall'amministrazione: la necessità di contenere i costi». Da ieri Paolo Cianciotta non è più il comandante della polizia locale di Bergamo: dopo aver lasciato intendere che il suo contratto a tempo determinato con scadenza 31 agosto sarebbe stato prolungato fino a febbraio 2013, una ventina di giorni fa Palafrizzoni ha fatto dietrofront «per esigenze di contenimento della spesa pubblica», come recita un comunicato a firma del sindaco, Franco Tentorio.

Sul libro paga di Palafrizzoni, del resto, è sempre rimasto anche Virgilio Appiani, il predecessore di Cianciotta, pur con l'incarico di dirigente del progetto Sicurezza urbana: un incarico che ad alcuni è sembrato un costoso doppione. E infatti proprio Appiani, da oggi, tornerà al posto di comando.

Quanto a Cianciotta, si dice soddisfatto dei risultati ottenuti alla guida del Corpo - peraltro riconosciuti dalla stessa Amministrazione - ma dalle sue parole traspare anche l'amarezza di dover lasciare il timone di punto in bianco.

Dottor Cianciotta, fino a poche settimane fa il suo contratto sembrava destinato a essere prolungato fino a febbraio 2013. Perché secondo lei il Comune ha fatto dietrofront?
«Chi si trova a dover fare scelte politiche deve tener conto di una molteplicità di considerazioni, non solo giuridiche, ma anche di opportunità e nell'interesse della collettività. La scelta del contenimento dei costi non era obbligatoria, ma è giusto che un'Amministrazione la faccia. E lo dico anche se in questo caso va a mio danno».

La decisione le è stata comunicata soltanto una ventina di giorni fa.
«In effetti è stata una scelta repentina, che è andata a modificare gli scenari che mi erano stati prospettati fino a fine luglio. Non posso negare che mi abbia creato qualche comprensibile disagio personale. Ma non mi ritengo danneggiato. Del resto, il mio era un contratto a tempo determinato».

Quanto c'entra la politica?
«Sotto il mio comando abbiamo aperto filoni di indagine che hanno riguardato in qualche modo il Comune (penso ad esempio a quella sugli alloggi), ma do atto che mai ho ricevuto pressioni o ingerenze di alcun tipo da parte di nessuno. Detto questo, riguardo all'inaspettata mancata proroga del mio contratto mi auguro che non ci sia altra ragione oltre a quella che l'Amministrazione ha dichiarato, ovvero il contenimento della spesa».

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