Il miracolo di Jacopo
ora rivive in un libro

Eccolo lì nella sua tutina bianca e gialla a dire il suo ciao al mondo. Non aveva ancora due mesi, Jacopo, e già con quel suo faccino furbo «bucava» la pagina del nostro giornale, raccontando in una lettera la sua meravigliosa piccola grande storia.

Eccolo lì nella sua tutina bianca e gialla a dire il suo ciao al mondo. Non aveva ancora due mesi, Jacopo, e già con quel suo faccino furbo «bucava» la pagina del nostro giornale, raccontando in una lettera la sua meravigliosa piccola grande storia.

Era l'inizio di febbraio di cinque anni fa. Oggi di anni lui ne ha quasi sei: rieccolo qui sotto protetto tra le braccia di papà Arturo, con la mamma Monica che non lo perde d'occhio. Fra dieci giorni Jacopo comincerà la prima elementare e chissà che cosa dirà di sé.

Gli basterebbe mostrare la pagina de L'Eco del 2007, un condensato di speranza. Ma per andare avanti nella sua storia avrebbe bisogno di un aiuto in più. Come lo splendido libro della zia Giusi, dove c'è un capitolo dedicato a lui, nato per miracolo.

Sono pagine dense di emozione che partono dal 27 agosto 2006. Era domenica. Monica, che oggi ha 42 anni, era nella sua casa di Albano, incinta del suo bambino. Un dolore fitto alla testa, il marito Arturo che capisce di non perdere tempo, la corsa in ospedale. Emorragia cerebrale, grave.

«Furono momenti interminabili, quando il medico ci chiamò e ci disse che Monica era entrata in coma, e loro erano pronti per l'intervento» si legge nel libro «Un giorno come gli altri» che sarà presentato domenica 2 settembre a Villa di Serio, paese d'origine dei Rossi. La operano «quegli angeli degli Ospedali Riuniti» sedandola con un mix di farmaci che non mettono a rischio il piccolo.

Lui intanto cresce dentro la sua mamma e il 6 dicembre, alla 32ª settimana di gestazione, nasce Jacopo, di un chilo e 800 grammi. Due mesi dopo lui «scriveva» a L'Eco: «Oggi supero i 3 chili e mezzo, la mia mamma è ancora in ospedale ma sta meglio».

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