Da Polenza: «Siamo salvi per miracolo
Dovevamo essere in dieci italiani»

«È stato drammatico - ha aggiunto - perchè dall'aeroporto abbiamo potuto assistere all'incidente del Dornier e all'incendio che ha falciato la vita di tutte le 19 persone che si trovavano a bordo».

Lo ammette senza mezzi termini Agostino da Polenza, presidente del Comitato Ev-K2 del Cnr: "Dovevo esserci io e una decina di italiani del mio gruppo a bordo dell'aereo che si è schiantato oggi sulle rive del fiume Manohara". Già arrivato con un charter sostitutivo nel villaggio di Phakding, a 2.660 metri ai piedi dell'Everest, da Polenza spiega all'ANSA che "alcuni membri del nostro gruppo erano arrivati stamani in ritardo allo scalo per cui la Sita Air ha dato la precedenza ad un gruppo di britannici, cinesi e nepalesi, mettendo noi su un secondo velivolo".

"È stato drammatico - ha aggiunto - perchè dall'aeroporto abbiamo potuto assistere all'incidente del Dornier e all'incendio che ha falciato la vita di tutte le 19 persone che si trovavano a bordo". A questo punto, ha ancora detto, "la Sta Air ha annullato il nostro volo e noi siamo potuti partire più tardi con un charter della compagnia di bandiera nepalese che ci ha portato a Lukla, da dove ci siamo messi in movimento e siamo giunti qui a Phakding".

Da Polenza ha spiegato che la spedizione del Cnr già domani parteciperà all'inaugurazione di un inceneritore a 3.400 metri di quota a Nanche Bazar, la capitale degli sherpa. "C'è un parco naturale da 27 anni Patrimonio dell'Unesco, ma il problema dei rifiuti - ha sottolineato - è drammatico, per cui il Cnr con autorità locali e una ong austriaca ha pensato ad un inceneritore che limiterà i danni all'ambiente".

Altri due ne saranno installati nel 2013 e 2014. Dopodomani, ha continuato, "parteciperemo ad un evento con migliaia di ragazzi per la premiazione dei 100 migliori disegni di tema ambientale. Saranno questi bambini, abitanti del Parco nazionale, i protagonisti della protezione dell'ambiente di domani, e bisogna moltiplicare le iniziative che sviluppino la presa di coscienza individuale e collettiva".

Successivamente, ha concluso, "con tutto il gruppo raggiungeremo il nostro Laboratorio-Osservatorio Piramide installato a 5.050 metri, all'interno del Parco naturale più alto della terra, dove studiamo i cambiamenti climatici e ambientali, la medicina e la fisiologia umana in condizioni estreme, la geologia, la geofisica ed i fenomeni sismici".

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