Acceso il teleriscaldamento:
il nostro caldo arriva dai rifiuti

Da oggi le caldaie anche a Bergamo possono ripartire: visto il tempo, la scelta della data non poteva essere più tempestiva. E il Comune ha avviato anche l'impianto del teleriscaldamento di via Goltara che serve 20 mila alloggi equivalenti.

Il conteggio, ha spiegato l'assessore Massimo Bandera, è fatto tenendo conto un alloggio tipo da 80 metri quadrati. Non sono ovviemente 20 mila gli appartamenti serviti, ma il calore prodotto dalla centrale di via Goltara arriva anche in grandi edifici pubblici comunali, nelle case popolari e, in futuro, anche al nuovo ospedale.

A2A ha confermato che la crescita è stata del 17 % sul 2011. Il calore viene prodotto con la spazzatura, quella dei sacchi neri per indendersi. Prima vengono tolti i metalli, poi il materiale viene spezzettato e, attraverso meccanismi particolari, utilizzato come carburante. Per adattare e modificare l'impianto di cogenerazione sono stati investiti 4 milioni di euro.

Prima si produceva solo energia elettrica: il 30 per cento della potenza diventava elettricità, il 70% andava disperso. Ora, grazie a un impianto a condensazione, l'80% viene convertito in calore e solo il 20 % va sprecato.

Quando non serve per produrre calore, l'impianto torna a produrre energia elettrica. Per il momento ad alimentare le caldaie bastano un quarto dei rifiuti della città.

Nel 2013 la rete si estenderà
Nel 2013 la rete del teleriscaldamento si estenderà ulteriormente: è stato annunciato dai responsabili dei lavori pubblici e dall'assessore Santarelli. Il 17 ottobre ci sarà una riunione organizzativa: l'anno prossimo le arterie più importanti lungo le quali si poserà il teleriscaldamento saranno Borgo Palazzo, via gavazzeni e, forse, via Verdi.