L'operaio è sceso dalla gru
Rivendica pagamento stipendio

Si è arrampicato sulla gru dietro il cantiere per la ristrutturazione dell'Accademia Carrara di Bergamo, in via San Tomaso per rivendicare lo stipendio. Protagonista un giovane operaio egiziano: sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, i carabinieri e i mezzi del 118.

Si è arrampicato sulla gru dietro il cantiere per la ristrutturazione dell'Accademia Carrara di Bergamo, in via San Tomaso, per rivendicare lo stipendio. Protagonista un giovane operaio egiziano: sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, i carabinieri e i mezzi del 118.

L'allarme è scattato intorno alle 11 di venerdì, 19 ottobre: il protagonista un giovane immigrato. La zona è stata transennata e le forze dell'ordine e i responsabili del cantiere non hanno consentito a nessuno di avvicinarsi. Si è
capito che l'operaio rivendicava il pagamento dello stipendio. Sul posto è arrivato anche un sindacalista che ha dialogato con l'immigrato cercando di risolvere il problema.

Dopo circa un'ora e mezza di discussioni e trattative l'operaio è sceso volontariamente. Si tratta di un egiziano residente a Milano. Il suo gesto - ha spiegato- è stato dettato dal fatto che a lui e ad altri suoi colleghi non erano stati ancora pagati gli stipendi relativi al periodo in cui la ditta per cui lavora, con sede a Milano, aveva effettuato degli interventi di «rasatura» delle pareti dell'edificio della Carrara, che è in ristrutturazione.

Sull'episodio è intervenuta anche la Cgil con un comunicato in cui ricorda che «l'operaio aveva lavorato nel cantiere a settembre, ottobre e per qualche giorno del novembre 2011, più una settimana nel marzo di quest'anno, insieme a due colleghi (anche loro arrivati questa mattina nel cantiere)».

«Tutti e tre i lavoratori egiziani erano dipendenti della Tecnomontaggi srl di Milano, in subappalto per la Ingegner Claudio Salini spa di Roma. Per quei circa due mesi e mezzo di lavoro (si occupavano di intonacatura) non hanno mai ricevuto soldi».

«"Si sono rivolti a noi nel maggio scorso - spiega Luciana Fratus della Fillea-Cgil di Bergamo, accorsa nel cantiere questa mattina -. Dopo aver interpellato l'impresa da cui dipendevano, la quale non ha mai risposto, abbiamo subito attivato la procedura per rivendicare la responsabilità in solido come è stabilito sia nel Contratto dell'Edilizia che nel Codice Civile"».

«"Chi ha la responsabilità è la Salini spa, visto che si è aggiudicata l'appalto. Tra l'altro già un paio di anni fa si era ripetuta una situazione simile: mancati pagamenti nel medesimo cantiere. Anche allora si era fatto ricorso alla responsabilità in solido e l'impresa, anche in quell'occasione la Salini srl, aveva pagato senza opporsi"».

«"Ora, come già è accaduto in questi mesi, continuerà il dialogo con questa società, che sempre è stata disponibile al confronto. Queste procedure sono complicate e serve tempo: tantissimi lavoratori si trovano in queste (ed anche peggiori) condizioni di attesa, a loro torniamo a ripetere che non è con gesti estremi che si risolvono situazioni difficili"».

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