Il vescovo inaugura Casa Amica:
la politica sia servizio disinteressato

Un richiamo al ruolo della politica come servizio per la comunità. Ecco il concetto espresso dal vescovo Francesco Beschi, intervenuto nel corso del convegno «La casa come servizio nel patto per la casa della Regione e nell'esperienza di Casa Amica».

Un richiamo al ruolo della politica come servizio per la comunità. Ecco il concetto espresso dal vescovo Francesco Beschi, intervenuto nel corso del convegno «La casa come servizio nel patto per la casa della Regione e nell'esperienza di Casa Amica», tenutosi nella mattinata di sabato 20 ottobre nell'auditorium dell'Università in via dei Caniana 2.

Dopo aver incentrato il proprio intervento sul passo «Il Figlio dell'Uomo non ha dove posare il capo», tratto dal Vangelo di Matteo (e il relativo gesto di Gesù, che ha scelto di immedesimarsi in coloro che soffrono), il vescovo si è poi soffermato sull'attuazione politica.

«Anche il potere politico deve essere richiamato al criterio del servizio, svolgendo il compito di garantire le condizioni perché si sviluppino forme di responsabilità». Al termine del convegno il vescovo ha tagliato il nastro della nuova sede della Fondazione Casa Amica e dell'edificio di housing sociale «Verso Casa», al civico 10 di via Grumello, al Villaggio degli Sposi, dove ha visitato l'abitazione della famiglia di origine marocchina Boufnichel.

E a margine dell'inaugurazione il vescovo ha sottolineato: «Ci tenevo a ricordare questa esigenza di un servizio disinteressato da parte della politica, non solo a livello personale, ma anche per quanto riguarda le proprie parti sociali: un servizio generoso, dunque, nei confronti del bene comune». E in riferimento al rischio di scollamento tra il mondo della politica e la società, monsignor Beschi ha evidenziato: «Il rischio esiste, ma, a mio giudizio, non va alimentato. Di politica buona, infatti, c'è un grande bisogno».

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