«Pressioni sul funzionario?
Aveva già deciso di andarsene»

«Cerretti non ha mai avuto a che fare con l'Arpa. È stato dirigente del settore rifiuti dell'assessorato al Territorio della Regione fino al marzo 2011, poi è passato all'assessorato alla Protezione civile su sua richiesta» dice il leghista Belotti.

«Roberto Cerretti non ha mai avuto a che fare con l'Arpa. È stato dirigente del settore rifiuti dell'assessorato al Territorio della Regione Lombardia fino al marzo 2011, poi è passato all'assessorato alla Protezione civile su sua richiesta - dice il leghista Daniele Belotti, assessore al Territorio della Giunta Formigoni -. Era dal maggio 2010 che chiedeva di cambiare settore».

«"Sono stanco - mi aveva detto -, il settore dei rifiuti è pesante, voglio stare più tranquillo". Io avevo cercato di convincerlo a restare, vista la sua esperienza, ma lui voleva andarsene. Se ho avuto l'impressione che avesse altri motivi per lasciare il suo incarico? Assolutamente no. Il fatto che la sua richiesta sia stata accolta un anno dopo, nel marzo 2011, un mese prima della delibera legata al piano cave firmata da Formigoni, la considero una coincidenza».

Belotti precisa il ruolo del geologo Cerretti, il dirigente che sarebbe stato trasferito per aver espresso parere negativo sulla trasformazione della cava di Cappella Cantone, nel Cremonese, in discarica di amianto. La discarica al centro dell'indagine della Procura di Milano che ha portato in carcere per tangenti l'imprenditore Pierluca Locatelli e l'ex presidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani e vede indagati ex presidente e vicepresidente della Compagnia delle Opere di Bergamo Rossano Breno e Luigi Brambilla e l'assessore Marcello Raimondi, indicato come loro referente in Regione.

«Spero che tutto finisca in niente, anche per il rapporto di amicizia che ho con Raimondi», dichiara Belotti, il quale ricostruisce così le tappe dell'istruttoria che ha portato al via libera alla discarica «incriminata».

«L'iter della discarica di Cappella Cantone era già in atto quando sono arrivato in assessorato - dice ancora Belotti -. Ho subito alzato le antenne, conoscendo i metodi di lavoro di certa gente. Avevo detto ai miei di stare attenti, Locatelli aveva un approccio molto aggressivo, direi spregiudicato. Cose già viste in passato».

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