«È in cella ormai da un mese
Zambelli provato e dimagrito»

«Provato e dimagrito. Lui non si lamenta e dice di stare bene ma io, che lo conosco da tempo, l'ho trovato psicologicamente abbattuto. Sperava negli arresti domiciliari e non capisce il perché della sua prolungata permanenza in carcere». Parole di Barboni su Zambelli.

«Provato e dimagrito. Lui non si lamenta e dice di stare bene ma io, che lo conosco da tempo, l'ho trovato psicologicamente abbattuto. Sperava negli arresti domiciliari e non capisce il perché della sua prolungata permanenza in carcere».

Così il consigliere regionale del Pd Mario Barboni descrive le condizioni di Dario Zambelli, 61 anni, l'ex funzionario della Cisl di Bergamo detenuto a San Vittore dall'8 ottobre scorso, perché accusato di turbativa nelle gare d'appalto e falso ideologico, nell'ambito della stessa inchiesta che ha portato in carcere, sempre a San Vittore, anche Patrizio Mercadante, funzionario del Comune di Milano, già preside dell'Istituto superiore Quarenghi di Bergamo.

Nei giorni scorsi Barboni ha fatto visita a Zambelli, che si trova nella sezione «ospedaliera» del carcere milanese, avendo problemi cardiaci e dovendo assumere farmaci quotidianamente. «In qualità di consigliere regionale ho visitato le case circondariali di Milano, Bergamo e Como insieme ai colleghi del Pd - continua Barboni -. E devo dire che rispetto alle celle di due metri per tre in cui capita di vedere stipati anche sei detenuti, la situazione di Zambelli è meno pesante».

Le giornate dell'ex sindacalista bergamasco passano tutte uguali. «Aspetta che venga sera - commenta il consigliere del Pd -: 22 ore in cella e due ore d'aria, una al mattino, l'altra il pomeriggio. Una situazione alienante, comune a molti detenuti». L'avvocato Roberto Bruni, che assiste Zambelli insieme al collega Giuseppe Bana, conferma: «I detenuti trascorrono le giornate nell'inerzia più assoluta. Il mio assistito è un uomo forte ma sta soffrendo molto la situazione in cui si trova, che vive come una sanzione anticipata».

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