Il Pd: «Ospedale, è un rischio
fare il trasloco a dicembre»

Sono giorni di attesa: mentre il personale ha già decretato lo stato di agitazione e il confronto sul trasloco con Rsu e direzione dei Riuniti è stato rinviato al 27, si attende il 30 per l'incontro tra commissione di collaudo e i vertici dei Riuniti. Intanto, lettera del Pd a Nicora.

Sono giorni di attesa, per il nuovo ospedale: mentre il personale ha già decretato lo stato di agitazione e il confronto sul trasloco con Rsu e direzione dei Riuniti è stato rinviato a martedì 27 novembre, giorno in cui è fissato il summit con il prefetto, si aspetta il 30 novembre, quando è in calendario l'incontro tra commissione di collaudo (per l'appalto principale e integrativo) e i vertici dei Riuniti.

Sarà quella la data di consegna della relazione finale sui punti a, b, c (ovvero la verifica definitiva sui punti tecnici, non sul valore dell'opera) che potrebbe rappresentare il rush finale verso l'accreditamento Asl? Su collaudo e accreditamento «i tempi non li dettiamo noi», aveva dichiarato il direttore generale dei Riuniti Carlo Nicora alla II Commissione consiliare. Ma è certo che alla Trucca si sta lavorando alacremente. E, si ricorderà, il presidente della Regione Formigoni aveva assicurato che il nuovo ospedale sarebbe stato «operativo entro dicembre».

Ieri intanto, a firma Elena Carnevali, capogruppo Pd in Consiglio comunale, è stata diffusa una lettera aperta al dg Nicora. «Si fa sempre più consistente la voce della sua determinazione ad attivare il trasferimento al nuovo ospedale Papa Giovanni XXIII, il 15 dicembre - scrive Carnevali -. L'attesa, il dibattito politico, l'aspirazione dei livelli massimi di Regione Lombardia a voler rispettare un limite fissato stanno di certo influendo su questa decisione. Abbiamo chiesto spesso date certe. Se non può che farci piacere che a breve potrebbero arrivare a buon esito tutte le certificazioni, collaudi, permessi per porre finalmente fine a una vicenda complicata, ora il punto è chiedersi se ha senso iniziare il trasloco il 15 dicembre, sapendo che agiremo nel periodo più infelice per diverse ragioni».

Ovvero, spiega Carnevali: «Una parte consistente di servizi complementari all'attività clinica, come la farmacia, il centro trasfusionale, una parte della microbiologia, la centrale di sterilizzazione e altro rimarrà nel "vecchio" ospedale. Il trasporto pesante e leggero tecnologicamente avanzato non potrà essere pronto».

Non solo: «Dalla metà di dicembre a metà gennaio, la rete ospedaliera territoriale, che dovrebbe assorbire la riduzione dei posti letto e dell'attività dell'Azienda di Bergamo, fa anch'essa i conti con il periodo natalizio: riduzione del personale, tetti di spesa già ottemperati, riduzione di attività».
E in più: «In quel periodo molte aziende, necessarie per le manutenzioni urgenti o per forniture saranno chiuse per ferie». Ma non è solo una questione di logistica o di rete territoriale.

La capogruppo Pd evidenzia che già il personale ha reso note le sue valutazioni critiche, ma il punto essenziale è che «andremo in questo ospedale, dopo aver effettuato qualche sopralluogo, conosciuto teoricamente la nuova organizzazione, ma senza mai aver simulato e sperimentato la nuova organizzazione. Se può essere un problema trascurabile per alcune attività come quelle ambulatoriali non lo è di certo per interventi chirurgici di grande complessità o per le terapie intensive. La piena e affidabile operatività della nuova struttura andrebbe preparata, come hanno consigliato le rappresentanze del personale, attraverso un periodo transitorio durante il quale le équipe di lavoro possono sperimentare i nuovi spazi, le tecnologie. Constatare, in presenza dei malati, che qualcosa di importante non dovesse funzionare è un rischio che non si può correre».

Perciò, evidenzia Carnevali: «Se la preoccupazione maggiore è quella di non smentire le previsioni e le indicazioni della Regione, un mese in più (il 15 gennaio) non toglie l'onore a nessuno. Dopo aver atteso tre anni in più dalle previsioni originarie, un mese non è un dramma se può garantire sicurezza per i pazienti e serenità per gli operatori. Da parte nostra, riconoscimento di aver operato nell'interesse prevalente che è quello dei pazienti e di coloro che ne garantiscono la cura».

E proprio ieri si è svolta un'assemblea intersindacale del personale medico: l'incontro verrà aggiornato a domani e dovrebbe seguire un comunicato. Secondo più indiscrezioni, le diverse posizioni (dalle critiche alla possibiliste) convergerebbero su un punto: trasloco a dicembre considerato poco opportuno, ma se proprio si dovesse decidere così i vertici dei Riuniti dovrebbero fornire pubblicamente garanzie di sicurezza, con assunzione di responsabilità. E si vorrebbero tempi certi per effettuare simulazioni medico, chirurgiche e di emergenza, con tutte le apparecchiature collegate e in funzione, per almeno una decina di giorni. C'è tempo entro dicembre?

Carmen Tancredi

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