«Stessa paga, si lavora di più»
È mobilitazione al Don Orione

Da giovedì 22 novembre i lavoratori al Centro Don Orione sono in mobilitazione e, con sit-in, distribuiscono volantini: vogliono che la direzione non applichi l'accordo in deroga al contratto nazionale. La direzione amministrativa replica: l'accordo non è penalizzante.

Da giovedì 22 novembre i lavoratori al Centro Don Orione sono in mobilitazione e, con sit-in, distribuiscono volantini: vogliono che la direzione non applichi l'accordo in deroga al contratto nazionale. La direzione amministrativa replica: l'accordo non è penalizzante, vista la congiuntura attuale.

Un protocollo di intesa è stato siglato a Roma tra l'Aris (Associazione religiosa istituti socio sanitari), Cisl, Uil e Ugl. «Prevede - spiegano i lavoratori -, dall'1 gennaio 2013, un aumento dell'orario di lavoro da 36 a 38 ore settimanali a parità di salario, una diminuzione del salario e l'eliminazione di alcune indennità per gli assunti dall'1 gennaio. La motivazione è di dover ridurre i costi di fronte alla crisi economica».

Ma i lavoratori del Don Orione dicono no: «La nostra produzione è legata a budget stabiliti dalla Regione che si stanno riducendo e che si ridurranno con la spending review». Inoltre evidenziano che benché nell'accordo si ribadisca la salvaguardia dei livelli occupazionali, «le ore in più lavorate corrispondono a posti di lavoro e non c'è nessuna strategia aziendale in atto che possa farci pensare che servirà lavorare di più per offrire più servizi».

Aggiungono che gli stipendi non sono più stati rivalutati dal 2007 e che i nuovi assunti verranno pagati di meno. Chiedono infine a tutti di inviare lettere ed email ([email protected] ) perché la direzione riveda la decisione di applicare l'accordo. Toni pacati e disponibili a un riesame della situazione, comunque, da parte del Don Orione.

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