I «tagli» agli interventi chirurgici
I Riuniti si scusano con i pazienti

Entro il 13 di dicembre si saprà se il trasloco nel nuovo ospedale programmato per il 15 dicembre, sarà confermato oppure si dovrà rinviare a gennaio. Dalla Direzione sanitaria arrivano le scuse per la riprogrammazione dei ricoveri e degli interventi.

Entro il 13 di dicembre si saprà se il trasloco nel nuovo ospedale Giovanni XXIII, programmato per il 15 dicembre, sarà confermato oppure, in assenza dell'accreditamento, si dovrà rinviare a gennaio.

Intanto dalla Direzione sanitaria degli Ospedali Riuniti arrivano le scuse per la riprogrammazione - ritenuta «doverosa» - dei ricoveri e degli interventi chirurgici, considerata necessaria in prospettiva di un trasloco orami imminente.

Garantite le urgenze e le emergenze, il calo dei ricoveri sarà del 30%, mentre quello degli interventi arriverà sino al 50%. Questo è quello che sta accadendo in questa giorni, anche se la delicatafase di passaggio dal vecchio al nuovo ospedale non ha ancora una scansione definitiva. Complessivamente si scenderà da 950 a 600 ricoveri, mantenendo questo trend fino ai primi giorni del prossimo mese di gennaio. 

La riprogrammazione della sala operatoria potrebbe comportare il trasferimento di alcuni pazienti in altre strutture ospedaliere. Una riduzione di interventi che potrebbe essere interpretata anche come opportunità di abbattere i costi in un momento così delicato.

Tra dieci giorni, dunque, si vorrebbe traslocare, ma senza l'accreditamento non ci si muove. E l' accreditamento non può essere dato per scontato, almeno a oggi, a lavori ancora in corso in via King.

E allora sarà il 13 dicembre il termine ultimo in cui si dovrà prendere una decisione definitiva.

Ascolta le interviste al direttore sanitario dei «Riuniti», Laura Chiappa, e al responsabile del Dipartimento delle Chirurgie, Michele Colledan

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