Nicora: «Inizia una grande sfida
Con professionalità ce la faremo»

«Non è ancora la fine dei Riuniti ma il Papa Giovanni XXIII è pronto per diventare un grande attore della Sanità italiana». Queste le parole pronunciate dal direttore generale dell'ospedale di Bergamo, Carlo Nicora a bordo di un'auto medica diretta al nuovo ospedale.

Carlo Nicora: «Inizia una grande sfida»
«Non è ancora la fine dei Riuniti ma il Papa Giovanni XXIII è pronto per diventare un grande attore della Sanità italiana». Queste le parole pronunciate dal direttore generale dell'ospedale di Bergamo, Carlo Nicora a bordo di un'auto medica diretta al nuovo ospedale. Era a bordo del secondo mezzo partito durante il trasloco e cerca di mascherare un pó di emozione con un sorriso: «Non è il giorno delle polemiche, oggi inizia una grande sfida a cui dobbiamo farci trovare pronti. Il personale ha fatto già un ottimo lavoro e li ringrazio. Cosa dirò ai pazienti? Benvenuti, siete in buone mani».

«Sarà una settimana intensa, dobbiamo trasportare quasi 600 pazienti, dei quali 50 che sono in terapia intensiva, si tratta dunque di pazienti molto delicati, ci sono anche 15 tra neonati e bambini, e la nostra organizzazione sarà messa a dura prova. Un po' di preoccupazione è normale, ma confido nelle grande professionalità di tutti per un'operazione che resterà nella storia di questa città».

«Devo ringraziare i miei collaboratori e i tecnici dell'Asl che hanno lavorato in modo esemplare e in strettissima sinergia sette giorni su sette. Noi abbiamo ottemperato a tutti gli obblighi e l'Asl l'ha certificato. Devo ringraziare anche i medici, gli infermieri e i tecnici che da giorni stanno mettendo in esercizio il nuovo ospedale, ovvero lo stanno facendo funzionare anche senza pazienti, che ora sono in arrivo».

Oliviero Valoti: «Nessuna criticità»
«Il primo giorno è stato un po' di rodaggio - commenta Oliviero Valoti, il responsabile del 118 -, ma non è emersa nessuna criticità. Abbiamo rispettato la tabella di marcia. Ci sono tre persone che stanno lavorando all'interno della sala operativa del 118, ma in pratica è una sezione distaccata perché il 118 continua ad assorbire come di consueto le emergenze al 100% delle sue potenzialità, e che gestistono la fase dello spostamento dei pazienti, d'intesa con la polizia locale».

«Per ogni convoglio ci sono 2 medici e 4/5 infermieri. Per organizzare il trasferimento dei pazienti, e parliamo di casi che sono quasi tutti delicati, in caso contrario sarebbero stati dimessi, abbiamo recepito l'esperienza del trasloco dell'ospedale Sant'Anna di Como e della direzione Areu che aveva gestito i casi di Legnano e Vimercate».

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