Ecco le spese pazze in Regione:
cene, caramelle e... un frigorifero

Cene, pranzi e ancora cene e ancora pranzi, ma anche tanti caffè e coppette gelato. Dalle centinaia di pagine degli inviti a comparire spediti dalla Guardia di Finanza di Milano ai 37 politici del Pirellone indagati – il totale fa 62 – nell'inchiesta sulle spese «folli» coi soldi dei contribuenti, esce uno scenario simile a quello descritto nei giorni scorsi.

Tuttavia, salta all'occhio che uno di quelli che avrebbe consumato una gran fetta dei suoi rimborsi in pasti è proprio un consigliere bergamasco, il leghista Giosuè Frosio, che nel 2011, per esempio, avrebbe speso, ma con restituzione annessa, oltre 10 mila euro, la gran parte dei quali al ristorante.

Per l'ex assessore regionale al Territorio, Daniele Belotti, altro leghista bergamasco, l'elenco delle contestazioni si compone, invece, di voci diverse: solo 6 «mangiate» e il resto in biglietti natalizi, cellulari, tre in tre anni, caricabatterie e tanto materiale di cancelleria, ma anche una «realizzazione grafica» non meglio precisata, «poster» per «affissioni murali» e molte fatture emesse da una società di pubblicità.

Chi davvero, però, si fa notare tra i 37 consiglieri o ex consiglieri invitati dalla Procura a rispondere dell'accusa di peculato (gli interrogatori cominceranno il 7 gennaio) è sicuramente Renzo Bossi, figlio del Senatùr e detto il Trota. Nella sua nota spese compare addirittura un «frigorifero». E poi «due spazzolini con nome», un localizzatore di autovelox, «Mojito, Campari e Negroni», spremuta d'arancia e brioche farcite, «vigorsol, alpenliebe, acqua e caffè», salatini, big fruit bosco, «Red Bull più sigarette, Morositas, birra più toast, pizza bianca».

Tutto su L'Eco di Bergamo del 22 dicembre