Bassa: «Rischio tagli per i treni?
Nuovi disagi per i pendolari»
Un esercito silenzioso che si muove ogni mattina in treno per raggiungere i luoghi di lavoro e studio, sempre in allerta per evitare di essere sopraffatto dai disagi. È quello composto dai pendolari della linea Milano-Venezia, impegnati quotidianamente in una battaglia snervante.
Un esercito silenzioso che si muove ogni mattina in treno per raggiungere i luoghi di lavoro e studio, sempre in allerta per evitare di essere sopraffatto dai disagi. È quello composto dai pendolari della linea Milano-Venezia, impegnati quotidianamente in una battaglia snervante contro ritardi, sporcizia e scomodità, capace comunque di evidenziare la loro costanza e caparbietà.
Un conflitto che potrebbe annunciarsi ancor più duro dal prossimo mese di dicembre, con l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario nel quale sono previsti tagli ai treni regionali. Sarebbero a rischio cancellazione tutti i collegamenti diretti Milano-Brescia-Venezia che fermano anche alle stazioni di Treviglio e Romano: in pratica salterebbero otto corse giornaliere, andata e ritorno, più alcuni collegamenti festivi per la stessa tratta.
Il possibile taglio non lascia di certo sereno Marco Ghion, trentatreenne disegnatore di cartoni animati che risiede a Martinengo e ogni mattina raggiunge Milano per lavoro: «Spero vivamente - dice - che lo stravolgimento annunciato non vada ancora una volta a penalizzare noi pendolari. Per migliorare il servizio dovrebbero invece aumentare le carrozze e magari il numero di treni, ma resterebbero le problematiche legate ai ritardi, alla sporcizia dei vagoni e all'impossibilità, per noi che partiamo da Romano, di sederci durante il viaggio».
Problemi comuni a quasi tutti i pendolari e rilevati anche da Gianfabio Vavassori, trentunenne operatore delle telecomunicazioni, che risiede a Calcio, e ogni mattina raggiunge la stazione di Romano in auto: «Faccio il pendolare da undici anni e la situazione è decisamente peggiorata, con i ritardi sempre in agguato e un viaggio che è demotivante fin dal momento in cui saliamo in carrozza, per sporcizia e mancanza di posti».
Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di martedì 16 luglio
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