Aumentano i debiti delle famiglie
Bergamo fra le province peggiori

Supera i 500 miliardi di euro il totale dei debiti delle famiglie italiane, a rivelarlo è un'analisi realizzata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre, basata sui dati forniti da Banca d'Italia e Istat. Lo studio posiziona Bergamo all'ottavo posto.

Supera i 500 miliardi di euro il totale dei debiti delle famiglie italiane, a rivelarlo è un'analisi realizzata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre, basata sui dati forniti da Banca d'Italia e Istat. Ciò che emerge con maggior chiarezza è l'aumento netto dell'indebitamento delle famiglie che di anno in anno è passato dai 367 miliardi, a livello nazionale, del 2007 ai 501 dell'anno scorso.

Lo studio, che rende noti anche i risultati delle singole province ordinandoli in un'amara classifica delle peggiori, posiziona Bergamo all'ottavo posto, evidenziando un aumento del debito medio per famiglia negli ultimi sei anni pari al 41,5%, a fronte di una media nazionale del 36,5%.

«Sono molte le famiglie in condizioni davvero precarie», commenta Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl di Bergamo. E spiega: «L'instabilità lavorativa spesso impedisce loro di far fronte agli impegni presi, dando vita a episodi di ulteriore indebitamento. Vi sono anche, però, quelle famiglie che sono state toccate dalla crisi in maniera meno significativa, e che hanno potuto aumentare o mantenere i loro risparmi».

Sulla stessa linea il segretario generale della Uil di Bergamo, Marco Cicerone: «L'aumento delle sofferenze è sotto gli occhi di tutti – commenta – anche se i dati dello studio di Cgia di Mestre non mettono in luce alcuni aspetti, come ad esempio il buon quantitativo di risparmio delle singole famiglie. È difficile comunque pensare ad un ulteriore indebitamento delle stesse, data la condizione generale, le persone sono infatti più attente alle loro spese».

Una conferma di questa tendenza – cioè a non aggravare l'indebitamento delle famiglie – verrebbe in effetti dallo stesso studio della Cgia, che, sebbene ravvisi una generale tendenza all'aumento degli indebitamenti nel corso degli anni, evidenzia anche un dato in controtendenza per il 2012, l'ultimo anno preso in considerazione dallo studio, in cui si registra una diminuzione di 5 miliardi di euro sul totale nazionale.

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