Laureato, era un imprenditore
Ora a 60 anni chiede l'elemosina

Laureato, imprenditore, si è ritrovato di colpo senza una lira. Protestato prima e nullatenente poi, costretto a saldare i debiti mettendo all'asta la casa, ovvero tutto quello che possedeva. Adesso è costretto a ricominciare: sta chiedendo l'elemoisina.

Laureato, imprenditore, si è ritrovato di colpo senza una lira. Protestato prima e nullatenente poi, costretto a saldare i debiti mettendo all'asta la casa, ovvero tutto quello che possedeva. Adesso, alla soglia dei sessant'anni, costretto a dover ricominciare tutto da capo, senza prospettive e senza un tetto.

Tutti i giorni, al solito posto, a un incrocio nel cuore della città - tra le vie San Giorgio e Baschenis - dove la periferia è lontana e nessuno può dire di non aver visto. Da qualche mese lavora qui. Si è scelto un lavoro nuovo, on the road, dopo una vita trascorsa a fare tutt'altro.

Mani in tasca, sguardo smarrito, al collo un cartello bianco con una scritta nera, in pennarello. «Se puoi aiutami. Sono senza lavoro. Sono italiano». Ha gli occhi gentili di chi conosce l'importanza dell'educazione, la riservatezza di chi soffre l'evolversi delle proprie vicende personali. Non chiede nulla, si limita a farsi vedere, a ricevere se gli viene dato.

Tutta la storia su L'Eco di Bergamo del 13 agosto

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