La mamma di Eleonora:
soldi per i quattro bambini orfani

Il telefono squilla ogni minuto mentre i fax e i telegrammi di cordoglio arrivano a centinaia, anche dopo l'ultimo saluto a Eleonora. La grande onda di commozione che ha sommerso la famiglia Cantamessa non si ferma.

Il telefono squilla ogni minuto mentre i fax e i telegrammi di cordoglio arrivano a centinaia, anche dopo l'ultimo saluto a Eleonora. La grande onda di commozione che ha sommerso la famiglia Cantamessa non si ferma.

Anche domenica 15 settembre non si è placata l'ondata dei messaggi di cordoglio da tutta Italia, messaggi di ammirazione per il gesto di grande carità di Eleonora Cantamessa. «Chiamano a centinaia - spiega mamma Mariella, continuamente impegnata al telefono -, arrivano chiamate da Catania, da Roma, da Milano, gente che da tutta Italia si stringe attorno a noi nel dolore, gente che chiede di poterci conoscere, di poter recitare un Rosario con noi. È un vero mare di emozione che ci aiuta a reggere il distacco da Eleonora».

Per mamma Mariella sembra non ci sia spazio per la tristezza, è come se Eleonora non se ne fosse mai andata dalla casa in piazza Cavour: «Non so cosa mi sta succedendo, non so spiegarlo. Forse sarà la stanchezza o lo stordimento di questi giorni, sta di fatto che da quando Eleonora è morta, io mi sento una grande pace interiore. Mi sento tranquilla, è come se Eleonora fosse qui ancora con me».

La vita della famiglia Cantamessa non si ferma e guarda avanti, al futuro, seguendo l'esempio di Eleonora: pensare al bene degli altri. «Lo dicevo a tutti quelli che chiamavano e volevano mandare delle corone di fiori - spiega ancora mamma Mariella -: le corone dopo un po' appassiscono, preferisco che la gente mandi dei soldi, anche piccoli contributi. Noi stiamo raccogliendo un fondo che doneremo ai quattro orfani che sono rimasti senza un padre. In sala ho una busta dove ho già raccolto del denaro e mi sono ripromessa che nei prossimi giorni andrò a trovare la vedova di Baldev Kumar e le darò il denaro».

Leggi di più su L'Eco di lunedì 16 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA