IV Novembre anche a Bergamo
E Napolitano ricorda Lampedusa

A Roma il presidente della Repubblica ha rivolto un pensiero a chi ha partecipato alle operazioni di soccorso per la terribile tragedia di Lampedusa. Anche a Bergamo si sono svolte le celebrazioni per il 4 Novembre, giornata dell'unità nazionale e delle Forze Armate.

A Roma il presidente della Repubblica ha rivolto un pensiero a chi ha partecipato alle operazioni di soccorso per la terribile tragedia di Lampedusa. Anche a Bergamo, in piazza Matteotti, si sono svolte le celebrazioni per il 4 Novembre, giornata dell'unità nazionale e delle Forze Armate.

Si è cominciato all 9 alla Rocca con la deposizione di corone d'alloro, ma la cerimonia principale si è svolta in centro città con la posa di corone all'interno di Palazzo Frizzoni e al monumento ai fratelli Calvi; poi in piazza Vittorio Veneto il concentramento e schieramento dei reparti in armi, delle autorità e delle rappresentanze civili e militari.

C'erano il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, il presidente del consiglio della Provincia, Roberto Magri, il comandante del reggimeto Aves Aquila di Orio, Daniele Durante, politici e parlamentari.

La cerimonia è iniziata con gli onori ai labari delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, ai Gonfaloni del Comune e della Provincia, l'alzabandiera e la deposizione di corone d'alloro alla Torre dei Caduti. Sotto i portici un gruppo di bambini con bandierine italiane ha seguito lo svolgimento.

È stato letto il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Celebriamo l'Unità Nazionale e il 95° anniversario della fine del primo conflitto mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche».

Napolitano ha auspicato che i meccanismi attuativi delle riforme delle Forze Armate siano «resi al più presto operanti» e chiede di «lavorare per l'integrazione militare europea».

«Questa mattina, rendendo omaggio al sacello del Milite Ignoto - scrive Napolitano nel messaggio, rivolgerò il mio commosso pensiero ai caduti di tutte le guerre e a coloro che hanno perso la vita, in Patria e all'estero, per la sicurezza del Paese e della comunità internazionale e per la salvaguardia della pace. In un mondo sempre più complesso e interdipendente, in cui i rischi dell'instabilità e della disgregazione sociale e le minacce transnazionali del terrorismo e della criminalità organizzata premono ormai da vicino sull'Italia e sull'Europa, le Forze Armate svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del paese.

Per rendere le capacità richieste compatibili con le ridotte risorse finanziarie a disposizione, esse hanno intrapreso un radicale processo di riforma i cui meccanismi attuativi, all'esame del Parlamento, devono essere resi al più presto operanti. Ancor più intensamente è necessario lavorare per l'integrazione militare europea.

Al Consiglio di dicembre l'Italia ha l'opportunità di promuovere iniziative forti e concrete, in grado di attivare circuiti virtuosi, di razionalizzazione e risparmio di risorse. È possibile coinvolgere in tempi brevi in questa prospettiva un numero crescente di paesi membri.

In questa giornata così significativa, rinnovo il riconoscente apprezzamento di tutti gli italiani e mio personale ai militari impegnati nei diversi teatri di crisi, dall'Afghanistan, al Medio Oriente, ai Balcani, e a quelli che operano sul territorio nazionale e sui nostri mari. Un plauso particolare meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della terribile tragedia di Lampedusa. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia».

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