Contro la zanzara tigre in città
si mappano altri quartieri

La disinfestazione avvenuta nel quartiere Monterosso e nelle immediate vicinanze dei parchi della Malpensata e di Boccaleone è stata solo il primo round. Sono infatti una serie gli interventi programmati in città dall'Asl contro la zanzara tigre. La disinfestazione sarà ripetuta prossimamente nelle stesse aree, ma anche in altre zone di Bergamo, sulla base dei risultati che emergeranno dal monitoraggio in atto nei vari quartieri. I trattamenti in corso, quindi, saranno la diretta conseguenza dei rilevamenti che da alcuni mesi sta eseguendo la Sezione disinfestazione dell'Asl insieme al Museo delle Scienze e al Comune.

«La prima fase, attuata venerdì, è andata decisamente bene - commenta Raffaello Maffi, della direzione del Servizio igiene e sanità pubblica dell'Asl - anche se gli operatori hanno preferito attendere la mezzanotte per entrare in azione, visto che alle 23 c'era ancora parecchia gente in giro. Il trattamento è stato ultimato verso le 5 del mattino e sono state prese di mira anche altre aree, nelle stesse zone, che non figuravano nel piano d'intervento, come ad esempio l'Ostello della Gioventù. Si è proceduto al cosiddetto passaggio di primo livello e dopo un'ora ne è stato eseguito un altro. I bergamaschi sono stati bene informati circa quanto stava per accadere, per cui non è emerso alcun tipo di problema».

«Quello appena ultimato - aggiunge Maffi - non va considerato un intervento risolutivo. Ne serviranno almeno altri due, attuati sempre coordinandoci con il Comune. Il trattamento in questione ha un effetto immediato, ma occorrerà comunque un'attività residuale di secondo livello. I tre quartieri in cui abbiamo lavorato hanno fatto riscontrare dei valori significativi riguardo la presenza della zanzara tigre. Ma ovviamente ce ne sono degli altri sotto osservazione. Ogni 15 giorni disponiamo di dati freschi, zona per zona, che ci forniscono un quadro preciso sulle infestazioni in atto». In pratica ogni «ovotrappola», le specifiche trappole per la raccolta e la misurazione delle uova, dà numeri affidabili: «Quando viene superata la soglia delle 100-150 uova di zanzara scatta la misura correttiva».

In pratica, si tratta di un'offensiva che scaturisce direttamente da una serie di accertamenti: «Per questo non è possibile stilare in anticipo un programma ben definito delle attività. Contiamo, comunque, di avere nel giro di alcuni giorni una nuova griglia di valori. Ci regoleremo di conseguenza». E visto che le risorse, per Asl e Comune, non sono infinite, «intendiamo intervenire proprio dove l'infestazione è reale ed evidente». Poiché la zanzara tigre, è ancora emerso, colonizza a macchia di leopardo, è anche possibile avere un quartiere molto «bersagliato» e un altro vicino con dei valori piuttosto bassi. Non esiste una logica globale di infestazione.

Altro aspetto da considerare riguarda il trattamento delle verdure che si trovano nelle aree bersagliate dal prodotto disinfestante. «La sostanza usata è idrosolubile - prosegue Maffi - per cui in caso di precipitazioni perde in parte la sua efficacia. Ha una molecola molto grande che di conseguenza non riesce a passare nei pori dei prodotti orticoli. Insomma, non penetra all'interno. Per cui è sufficiente che gli ortaggi appena colti vengano lavati bene con l'acqua senza usare altro. Ricordo poi che gli operatori, durante la loro attività, quando individuano visivamente un orto non lo trattano con la sostanza usata contro la zanzara tigre. A meno che la cosa non avvenga accidentalmente. Anche tal caso, come già accennato, non possono sussistere conseguenze». I temporali possono portare benefici sul fronte della lotta alla zanzara tigre? No davvero, e su questo punto Maffi è categorico. «Oserei dire il contrario - precisa - perché l'arrivo di una perturbazione porta acqua libera e quindi nelle pozze prolifera l'insetto. Basti dire che la zanzara depone le uova proprio nell'acqua. Si calcola inoltre che un temporale possa far perdere ai prodotti disinfestanti il 40% della loro efficacia».

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