Commerciante muore in Toscana
I figli accusano: «È malasanità»

Erano lontani da Bergamo ormai dal 2001, ma la famiglia Garibaldi, titolare dal 1967 al 1996 dell'ex noto negozio di abbigliamento «Negozio del Borgo» di Borgo Palazzo, era molto conosciuta nella nostra città. La notizia che li riguarda è che Adele Quartieri, 59 anni, è morta sabato al pronto soccorso di Pontremoli, provincia di Massa Carrara, probabilmente per un caso di malasanità.    

I due figli, Andrea e Alessandro Garibaldi, sono infatti decisi a denunciare in un esposto alla Procura quanto accaduto sabato, tra le 8,30 e le 16,30, orario della morte. La prima telefonata per domandare aiuto l’hanno fatta dalla loro casa di Filattiera alle 8,30 di sabato mattina, al numero della guardia medica. Ma solo dopo le 14, quando le sue condizioni erano ormai gravissime, la donna è stata trasportata in ospedale. Due ore dopo era morta, malgrado i tentativi dei medici di rianimarla.

Un infarto sembra sia stato fatale ad Adele Quartieri. Ma ora la magistratura sarà chiamata a fare chiarezza sulle sue ultime ore di vita e definire eventuali responsabilità. «Per due ore nessuno è venuto. Non sarebbe morta se fosse stata curata in tempo», dicono i due figli straziati dal dolore.

L’angoscia è cominciata alle 8,30 quando si sono resi conto che la madre non stava bene. «Soffriva di diabete e da un giorno aveva mal di testa e di stomaco. Abbiamo chiamato il numero della guardia medica e dal centralino dell’ospedale, ci hanno risposto che il servizio cominciava solo alle 10 e avremmo dovuto telefonare al medico di famiglia. Così abbiamo fatto ma lui era a casa e ha detto che non sarebbe arrivato prima di un’ora e mezza. È arrivato dopo un’ora e 40, mentre ci hanno spiegato successivamente in ospedale che il medico di famiglia, dalle 8 alle 10, deve essere presente sul territorio. Così abbiamo telefonato al 118 dove, spiegando i sintomi, ci hanno ipotizzato una sindrome influenzale e consigliato un antivomito che le abbiamo subito dato, ma non c’è stato modo accelerare la visita. Quando è arrivato il medico di famiglia mia madre aveva la glicemia a 470 (a 600 sopraggiunge il coma, ndr). Le ha prescritto due medicinali. A mezzogiorno esatto ho fatto la prima puntura, alle 14 un’altra, ma subito dopo ha cominciato a sudare freddo. Ho richiamato il medico, le ho misurato la glicemia come mi ha detto per telefono ed era già a 550».

Poi la telefonata al 118, l’arrivo dell’ambulanza, la corsa verso l’ospedale e i tentativi dei medici di salvarla. Ma un infarto, alle 16,20, le è stato fatale. «Ora vogliamo sapere per colpa di chi è morta».

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