Nella classifica del benessere
Bergamo è solo al 51° posto

Il benessere non si misura solo con i soldi. Partendo da questo assunto Il Sole-24 Ore ha stilato una classifica dei 103 capoluoghi di provincia. E Bergamo? La nostra città scivola dalle parti alte della classifica (quella basata solo sugli indici di produzione e sul reddito) al 51° posto.

Gli indicatori di cui l’indagine del Sole e del Centro studi Sintesi ha tenuto conto per questa analisi sono ben otto. Dalle condizioni di vita materiali (valore aggiunto ai prezzi correnti per abitante) alla sanità (intesa come speranza di vita alla nascita), dall’istruzione (tasso di iscrizione universitaria) alle attività personali (spesa pro capite per spettacoli). E ancora dalla partecipazione alla vita politica (affluenza alle urne per le Europee 2009) all’ambiente (tonnellate di Co2 e valore aggiunto reale), dalla insicurezza (numero di furti, rapine e omicidi) ai rapporti sociali (numero di organizzazioni di volontariato).

Tenendo in considerazione tutti questi fattori Bergamo perde ben 40 posizioni rispetto alla classifica basata solo sulla ricchezza e sul Pil.

In Lombardia la città meglio classificata è Sondrio (16ª), seguita da Mantova (28ª) e Lecco (32ª). Anche Milano (37ª) e Cremona (41ª) battono la nostra città. Brescia è al 55° posto, subito alle spalle di Bergamo, Como al 56°, Varese al 61°, Pavia all’85°. Chiude Lodi all’86°.

Che il Pil non sia tutto, per indicare il benessere, è certamente un dato di fatto. Ma questa classifica – che ha voluto andare oltre gli indicatori tradizionali – per ammissione dello stesso Sole-24 Ore è «una sorta di gioco senza pretesa di rigore scientifico». Sarà, ma sicuramente fa meditare.

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