L'allarme dei vigili del fuoco
«L'organico non è sufficiente»

È di nuovo operativo da lunedì il distaccamento permamente di Dalmine dei vigili del fuoco, ma questi ultimi lanciano un grido d'allarme sui problemi che gravano sul sistema di soccorso provinciale, anche perché l'organico dei vigili nella Bergamasca non è sufficiente secondo il sindacato di categoria.

È di nuovo operativo da lunedì il distaccamento permamente di Dalmine dei vigili del fuoco, ma questi ultimi lanciano un grido d'allarme sui problemi che gravano sul sistema di soccorso provinciale, anche perché l'organico dei vigili nella Bergamasca non è sufficiente secondo il sindacato di categoria. Come si legge in questo comunicato della Rappresentanza sindacale di base dei vigili del fuoco di Bergamo.

«L’organizzazione sindacale R.d.B. (Rappresentanza sindacale di base) dei vigili del fuoco di Bergamo informa che dalle ore 8 di lunedì 12 ottobre 2009 è operativo il distaccamento permanente di Dalmine. Questa importante sede operativa è stata al centro di vicissitudini che hanno visto prima la sua apertura, con personale VV.F. pagato con ore straordinarie in quanto non vi era il personale in organico, poi è stata attiva solo quando in sede centrale (a Bergamo) vi era una squadra di 5 unità in eccedenza rispetto alla normale operatività della sede (ed è accaduto raramente), ora è aperta con 9 unità per ognuno dei 4 turni che copriranno la sua funzionalità 24 ore su 24».

«Occorre però sottolineare che delle 36 unità, 8 sono vigili discontinui, ossia personale volontario che per turni di 20 giorni svolge il lavoro di vigile del fuoco e non il proprio lavoro o i propri studi. Le rimanenti 28 unità sono il frutto di una riduzione di personale della sede aeroportuale, che passa da 21 a 19 unità per ognuno dei 4 turni di servizio, di una riduzione significativa della sede centrale di Bergamo che passa da 26 a 23 unità per turno e il resto con assegnazione di nuovo personale».

«Necessita segnalare che il personale assegnato per l’apertura del distaccamento di Dalmine non era e non è sufficiente per la sua apertura con organico al completo, tanto che si deve fare ricorso ai vigili discontinui e si è dovuto ridurre il personale ad Orio e in sede centrale. Questo per sottolineare che la volontà di aprire un importante sede operativa, in una zona densamente popolata e altamente industrializzata e percorsa da basilari vie di comunicazione, come l’autostrada A4 e diverse ex statali, era di primaria importanza anche per questa organizzazione sindacale per migliorare il sistema di soccorso tecnico urgente sul territorio provinciale».

«Ora che i vigili del fuoco di Bergamo hanno fatto la loro parte, chiedono a gran voce alle istituzioni presenti sul territorio (Prefettura, Provincia, Comunità Montane, Comuni) e ai politici locali, di ogni schieramento e colore, di attivarsi attraverso i propri canali, per far giungere al Ministero dell’Interno i problemi che da sempre pesano enormemente sul sistema del soccorso nella nostra provincia».

«Basti ricordare che per Bergamo è previsto un organico di vigili del fuoco permanenti di 272 unità per una provincia con più di un milione di abitanti. Riflettiamo sui numeri: 272 vigili del fuoco per un milione di abitanti sono un vigile del fuoco ogni 3.676 abitanti. In Italia la media è di un vigile del fuoco ogni 2.400 abitanti. A Bergamo siamo ben lontani da questa media e 272 unità (che oggi non abbiamo) non sono sufficienti per una provincia così densamente abitata, vasta, morfologicamente varia (pianura, collina, montagna, e ben due laghi) e altamente industrializzata».

Del problema si sono occupati amche Maurizio Martina, segretario regionale del Pd, e il parlametare bergamasco del Pd, Antonio Misiani. «I numeri degli organici dei Vigili del fuoco nella bergamasca - scrivono - sono da tempo nettamente al di sotto delle necessità di una delle province più grandi e popolose del Paese. Anche di fronte all'apertura del distaccamento operativo di Dalmine - che ha comportato, peraltro, la riduzione del personale in servizio all'aeroporto e alla sede centrale - non si può non sottolineare questa pesante carenza, che rischia di incidere seriamente sull'operatività di un servizio pubblico di fondamentale importanza. Come già avvenuto in passato, siamo pronti a fare la nostra parte raccogliendo l'invito dei Vigili del Fuoco di Bergamo di segnalare queste problematiche al Ministero degli Interni. Ci auguriamo che il Ministro Maroni risponda alle istanze bergamasche con la stessa sollecitudine con cui si è attivato per la Provincia di Varese, il suo territorio di provenienza».

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