Via Magrini, interviene il giudice
«Il riscaldamento va riacceso»

Il giudice riaccende la caldaia del condominio Breberg Casa di via Magrini che ospita una cinquantina di famiglie rimaste da inizio mese senza acqua calda e da giovedì senza riscaldamento. Un provvedimento d’urgenza quello emesso dal tribunale che ha accolto in toto le richieste avanzate nei giorni scorsi dai residenti del condominio di nuova tecnologia realizzato circa tre anni fa, dopo che la società milanese Giemme Gestione multiservice, che gestisce il sistema di riscaldamento e raffrescamento del palazzo, aveva chiuso a inizio mese i rubinetti dell’acqua calda. La situazione si era poi ulteriormente aggravata giovedì quando anche il riscaldamento era rimasto spento.

«Dopo tre anni di gestione – dice la Giemme – siamo riusciti a farci pagare solo una parte dei costi di servizio (72 mila euro rispetto ai 140 dovuti), mentre a tutt’oggi non abbiamo ancora ricevuto una minima parte dei 210 mila euro del costo dell’impianto». I residenti invece confermano che qualche cosa non quadra. «Consumi troppo elevati – osservano – e incongruenze clamorose. Noi non abbiamo mai detto che non vogliamo pagare ma semplicemente capire da dove nascono le letture consegnateci da Giemme: cosa che la società non ha mai fatto. Per questo abbiamo versato solo una parte mentre per quanto riguarda il costo dell’impianto la situazione è ancora più intricata e a nostro sfavore».

Dopo la chiusura dell’acqua calda le due parti si erano incontrate nei giorni scorsi per evitare ulteriori disagi. «Ma per tornare alla normalità – proseguono i residenti – la Giemme ha chiesto il pagamento immediato sia delle somme pregresse sia dell’impianto. Ovviamente non abbiamo potuto accettare, anche se sapevamo benissimo che ciò significava per noi dover subire gravi disagi che riteniamo assolutamente ingiusti e anche illegali. Nel nostro condominio abitano molte famiglie con bimbi piccoli, anche di pochi mesi, ci sono due donne in gravidanza avanzata. In questi giorni abbiamo scaldato l’acqua sui fornelli per lavare i bambini, molti si sono trasferiti a casa di parenti e amici e qualcuno è andato in palestra per farsi una doccia calda». Dopo aver presentato una querela-denuncia nei confronti di Giemme per interruzione di servizio pubblico, nei giorni scorsi i residenti hanno coinvolto anche il Tribunale.

«Il giudice – spiega l’avvocato Dimitri Colombi, legale dei residenti – ha ordinato alla Giemme l’immediato ripristino del sistema di riscaldamento e acqua calda. Ho mandato immediatamente un fax alla Giemme per anticipare i tempi tecnici. Il loro legale ha confermato che da domani mattina (questa mattina, ndr) l’acqua calda e il riscaldamento saranno riattivati».

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