Allergie, è una piaga in Lombardia:
l’ambrosia farà sempre più danni

È arrivata relativamente da poco, appena un quarto di secolo, ma è destinata a rimanere a lungo e a fare sempre più danni. Parliamo dell’ambrosia.

È una delle piante che provoca più facilmente allergie, estenderà progressivamente nei prossimi anni il proprio territorio e la quantità di pollini liberata in atmosfera, e di pari passo aumenteranno anche le sue vittime.

La proiezione al 2050 della presenza della pianta in Europa viene da uno studio dei ricercatori del Laboratoire des Sciences du Climat et de l’Environnement del Cnrs francese, pubblicato da Nature CLimate Change. Gli esperti hanno utilizzato dei modelli matematici che tengono conto della dispersione dei pollini e della variazione nella quantità prodotta da una singola pianta, mettendo in relazione queste caratteristiche con le proiezioni sui cambiamenti climatici.

Il risultato è stato una estensione dell’area interessata dal’ambrosia verso il nord e il centro Europa fino ad arrivare alla Gran Bretagna, dove ora è trascurabile, mentre le zone già colpite, pianura padana compresa, vedranno un aumento delle concentrazioni in atmosfera che potrà arrivare a quattro volte. Un terzo dell’aumento, spiegano gli autori, è «inarrestabile» perchè dovuto alla naturale dispersione dei semi, mentre il resto è attribuibile ai cambiamenti del clima e dell’utilizzo dei terreni che estenderanno l’habitat della pianta, e aumenteranno la produzione di pollini nelle aree dove è già presente a causa dell’aumento della CO2.

«In Lombardia l’ambrosia è già tra le prime cause di allergie - spiega Roberto Albertini, presidente della società italiana di Aerobiologia - ma si sta diffondendo in tutto il nord e non solo. Al momento solo la Lombardia ha dei piani per l’eradicazione, sarebbe il caso che anche le altre regioni iniziassero a pensarci».

L’ambrosia, spiega Gianluigi Marseglia, direttore della clinica pediatrica dell’università di Pavia e membro del direttivo della Società Italiana di Allergologia Pediatrica, è una pianta estremamente resistente. «Non mi stupisce il risultato dello studio - sottolinea - è una pianta estremamente pervicace, e qui da noi sta trovando un habitat perfetto. Già oggi il 10-15% dei bambini che arrivano al nostro ambulatorio di allergologia pediatrica hanno questo problema, e la cifra è destinata ad aumentare geometricamente, se si pensa che solo in Lombardia il 50% delle riniti allergiche è dovuto all’ambrosia».

Chi è allergico all’ambrosia, spiega Gianluigi Marseglia del direttivo della Società Italiana di Allergologia Pediatrica (Siaip), potrebbe essere sensibile anche ad alcuni cibi. «Alcuni componenti molecolari dell’ambrosia sono in comune con determinati alimenti - spiega -, fra cui carota, banana, anguria, sedano. Gli allergici all’ambrosia, oltre ai sintomi respiratori, posso avere anche sintomi in bocca, come il gonfiore della lingua».

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