Barriere architettoniche, protesta in Piazza

Domenica 7 ottobre era la Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche ma per il «Comitato provinciale per l’abolizione delle barriere architettoniche» le amministrazioni dimostrano disinteresse. E così è scattata la protesta: in Piazza Vecchia si sono stretti trenta disabili, racchiusi in cerchio dentro ad una pellicola di cellophane, che rappresentava l’attenzione «invisibile» delle amministrazioni comunali nei confronti della Giornata.Il Comitato, che ha organizzato la protesta questa mattina in Piazza Vecchia, è costituito da una ventina di associazioni, fra gruppi, sindacati e persone con disabilità. Da vent’anni opera nella bergamasca per promuovere la cultura dell’accessibilità. Spiega Rocco Artifoni della Cooperativa bergamasca Habilis: «In questi cinque anni abbiamo rilevato un totale disinteresse da parte della Pubblica Amministrazione della Provincia di Bergamo nei confronti della Giornata per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Quest’anno, ad esempio, abbiamo comunicato per tempo a sindaci ed assessori dei 14 comuni più rappresentativi della Provincia di Bergamo la proposta di percorrere un tragitto in carrozzina con gli occhi bendati accompagnati da volontari delle associazioni appartenenti al comitato attraverso alcune vie del Comune di riferimento. L’obiettivo – continua – era quello di far sperimentare le difficoltà quotidiane che incontrano i disabili in presenza delle barriere architettoniche ma anche il senso di libertà, di movimento e partecipazione alla vita sociale negli spazi in cui le barriere sono state eliminate o non esistono. Al nostro appello – conclude - solo due comuni hanno risposto (Comune di Bergamo e di Treviglio ndr) per giunta senza dare la disponibilità e senza concordare la disponibilità a svolgere questa iniziativa in un’altro momento». Gli ultimi dati che si evincono dall’ultima ricerca realizzata da ADA e UILP di Bergamo rilevano che in merito alle barriere la situazione è intollerabile e c’è ancora tantissimo da fare: su 5.954 edifici pubblici presi in esame nei 35 paesi più rappresentativi della Provincia di Bergamo, fra negozi, locali e servizi aperti ai cittadini, ben 3.316 non si possono considerare accessibili.(22/10/2007)

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