Caso Pezzoni, scrive il provveditore
«Non sono ammesse scorciatoie»

Non sono ammesse nè eccezioni né scorciatoie, con un impegno costante e una forte assunzione di responsabilità. Il provveditore di Bergamo Patrizia Graziani interviene sulla vicenda Pezzoni con una lettera indirizzata ai ragazzi di Treviglio.

«Mi rivolgo a voi non solo nel ruolo di dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, ma anche con lo sguardo carico di attenzione e premura di una madre che accompagna i propri figli nei percorsi di crescita, li segue nei momenti positivi e al tempo stesso nelle situazioni delicate e dolorose come quella che vostro malgrado vi trovate a vivere in questi giorni». Inizia così la lettera del provveditore di Bergamo Patrizia Graziani dopo lo scandalo della falsa laurea di Giuseppe Pezzoni, lettera inviata al Centro Salesiano Don Bosco di Treviglio e indirizzata a tutti gli studenti. Proprio nella giornata di martedì sarà letta ai ragazzi delle superiori dal direttore del centro.

«Comprendo il vostro profondo sconcerto e la vostra amarezza davanti a una situazione grave ed imprevista che ha suscitato un doloroso stupore in tutti, ma in modo particolare in voi, feriti nel vivo di un’esperienza decisiva quale il percorso formativo che state vivendo a scuola, percorso nel quale riveste un ruolo fondamentale il rapporto che si stabilisce tra docente e studenti».

«In questo rapporto si “gioca” moltissimo della crescita culturale e umana dello studente, in termini di motivazione, di acquisizione di conoscenze e di competenze, di presa di coscienza delle proprie capacità, di orientamento alla professione futura, di apertura al dialogo e alla collaborazione, di attenzione al territorio, di maturazione del senso di cittadinanza».

«Quello tra docente e studenti è un rapporto prezioso, che deve essere basato sulla stima reciproca; la competenza professionale del docente si incontra con la passione per l’insegnamento e per l’educazione, e suscita nei ragazzi il gusto del conoscere, dello studiare, dell’aprirsi a esperienze formative nuove e belle».

«Comprendo, dunque, il vostro disorientamento e la vostra incredulità di fronte a una situazione di particolare gravità che contrasta in modo sconcertante con il quadro positivo del rapporto docente-studenti da voi vissuto e testimoniato».

«Tuttavia la voce del cuore, del legame di stima non deve impedire di riconoscere con lucidità e onestà intellettuale che non si può derogare mai a quel rispetto della legalità e delle regole che è caposaldo del vivere civile e obiettivo fondamentale di qualsiasi percorso educativo. È questa una dimensione che non ammette eccezioni né scorciatoie, e chiama tutti noi ad un impegno costante e ad una forte assunzione di responsabilità».

«Dobbiamo dunque saper distinguere tutto ciò che riguarda le emozioni, i turbamenti del momento, le ragioni del cuore dalla lucida consapevolezza che l’osservanza della Legge e delle regole è elemento fondamentale e imprescindibile dell’educazione, la quale è anzitutto costruzione del buon cittadino».

«Auguro che il turbamento di questi giorni non lasci spazio in voi a sentimenti di inesorabile sfiducia e di amara disillusione, ma si traduca progressivamente in un nuovo entusiasmo e in una rinnovata determinazione a proseguire il positivo cammino di crescita umana e culturale intrapreso nella vostra scuola, in unità di intenti con i vostri insegnanti, con i genitori, in un atteggiamento costante di amicizia e di collaborazione tra di voi, di apertura al territorio, di amore per la conoscenza e di passione per la costruzione del bene comune. Potete contare, in questo cammino, su tutto il mio sostegno».

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