Emergenza sfratti: passi in avanti
In 4 centri fondi per chi è in difficoltà

Atteso da mesi dopo il primo incontro del 21 ottobre, si è tenuto mercoledì 20 maggio un nuovo confronto tra sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Unione Inquilini, Uniat e sindacati confederali e Prefetto di Bergamo.

Al centro della discussione, il delicato tema degli sfratti (nel primo trimestre del 2015 sono stati 160 quelli eseguiti a Bergamo e in provincia) e l’applicazione, chiesta dai sindacati nei mesi scorsi, del nuovo decreto attuativo che regola il funzionamento del fondo per la morosità cosiddetta incolpevole (in vigore dal luglio 2014). Si tratta della morosità legata a casi di indigenza, perdita di lavoro, effettive difficoltà economiche: le nuove norme affidano ai Comuni il compito di compilare e comunicare alle Prefetture gli elenchi di conduttori in forte difficoltà affinché possano ottenere la graduazione degli sfratti (cioè la loro gestione più attenta, anche grazie allo stanziamento di fondi).

Di questo, dunque, si è discusso mercoledì negli uffici della Prefettura di via Tasso, davanti al prefetto Francesca Ferrandino. «Valutiamo positivamente la convocazione in Prefettura, d’altra parte erano mesi che attendevamo questo incontro - hanno riferito Angela Calvi per Sunia Cgil, Fabio Cochis dell’Unione Inquilini, Roberto Bertola del Sicet-Cisl e Roberto Li Castri di Uniat-Uil di Bergamo. «Nell’ottobre scorso il Capo di Gabinetto si era impegnato a convocare, proprio in vista dell’applicazione del decreto sulla morosità incolpevole, i rappresentanti dei quattro Comuni cosiddetti “ad alta tensione abitativa”, cioè Bergamo, Seriate, Dalmine e Torre Boldone, per iniziare il percorso di attuazione delle nuove norme. La promessa è stata mantenuta: ci è stato comunicato che la procedura con questi Comuni è stata avviata correttamente da un paio di mesi».

La novità prevede la comunicazione da parte dei Comuni dei nominativi delle persone sottoposte a esecuzione di sfratto che abbiano presentato richiesta di poter usufruire del diritto previsto dal decreto: cioè di poter attingere ad un fondo (fino a 8 mila euro) per poter sanare affitti non pagati nell’ambito di un percorso da avviare tra inquilini morosi (in particolari condizioni) e proprietari, con l’intermediazione del Comune. La Prefettura ha il compito di comunicare la lista di nomi al Tribunale, in modo che gli ufficiali giudiziari non facciano intervenire la forza pubblica e questi tipi di sfratto vengano rinviati.

Se l’avvio dell’applicazione del decreto è stato realizzato nei quattro Comuni di Bergamo, Seriate, Dalmine e Torre Boldone, secondo i sindacati molto resta da fare sul fronte del resto del territorio provinciale: «Se per i suddetti Comuni questo intervento rappresenta un livello minimo di aiuto, gravi e senza percorsi strutturali di alternativa al rilascio dell’alloggio restano tutte le situazioni di sfratto nel resto della provincia. Per questo abbiamo ribadito al Prefetto l’urgenza di istituire, come già chiesto nell’incontro di ottobre, un osservatorio permanente con le istituzione interessate per affrontare con proposte concrete l’emergenza sfratti, problematica in costante aumento e che esige una risposta condivisa. Primo passo è avere l’esatta fotografia del fenomeno in provincia: per questo abbiamo ribadito anche la necessità di ottenere dati scorporati per Comune, impegno che il Prefetto si è preso dichiarando che li chiederà al Tribunale di Bergamo. Riteniamo inoltre opportuno che il Prefetto coinvolga anche i rappresentanti dei Comuni, dai quali ottenere un aiuto per affrontare il problema».

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