Expo, il futuro dei padiglioni di legno?
Ecco un’idea per il parco della Trucca

Una soluzione alla necessità di realizzare un padiglione permanente all’interno del parco della Trucca che possa ospitare una caffetteria con piccola ristorazione e spazi dedicati ad attività ricreative e sportive, potrebbe arrivare da Expo 2015 e, in particolare, dal riutilizzo di alcune padiglioni che verranno smontati alla fine della manifestazione.

Il riutilizzo di alcuni di questi padiglioni è stato infatti al centro del workshop internazionale «Expo Pavillion Reloaded» tenutosi a Lecco e conclusosi venerdì 10 Luglio scorso dopo 15 giorni di lavori, un evento organizzato dal Politecnico di Milano, University of East London (Uk), Universiteit Hasselt (Belgio), Universidad Francisco Marroquin (Guatemala) con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Bergamo e dell’Ordine degli Architetti di Bergamo.

Il workshop - condotto dalla professoressa Alessandra Maria Segantini - ha focalizzato l’attenzione sul ridisegno dei padiglioni cluster di Expo che ospitano oggi alcune nazioni e mostre tematiche e che sono integralmente costituiti da elementi strutturali in legno. Attualmente si prevede che queste strutture vengano smontate e quindi rimangano inutilizzate una volta terminata l’esposizione milanese.

L’idea è quella di riprogettare completamente questi padiglioni, a partire da una nuova e diversa composizione dei loro elementi strutturali con l’intento di adattarli a nuovi luoghi e nuove destinazioni d’uso modificandone appunto spazi, forme e dimensioni.

Il Comune di Bergamo e l’Ordine degli Architetti hanno raccolto con entusiasmo la sfida, proponendo come tema progettuale la realizzazione di un padiglione permanente al Parco della Trucca (in sostituzione del chiosco temporaneo intorno al quale si svolgono le manifestazioni e gli eventi della stagione estiva): 40 studenti provenienti dalle università promotrici dell’iniziativa raggruppati in 7 gruppi hanno elaborato altrettante proposte progettuali di grande interesse che venerdì 10 luglio sono state sottoposte al giudizio di una giuria internazionale presieduta dall’architetto Londinese Tony Fretton.

L’assessore all’ambiente, al verde pubblico e alle politiche energetiche Leyla Ciagà ha preso parte alla fase iniziale del workshop e all’evento conclusivo tenutosi nel Padiglione Italia di Expo 2015 venerdì 10 Luglio.

«Sono molto contenta di avere partecipato a questa iniziativa che ha espresso interessanti spunti progettuali e in questo senso la considero una sorta di prova generale del futuro concorso di progettazione. L’idea a cui sto lavorando - in collaborazione con l’Ordine degli Architetti - è infatti quella di lanciare nei prossimi mesi un concorso di progettazione under 40 per la realizzazione di un padiglione permanente al Parco della Trucca, con la possibilità (se ci saranno le condizioni) di utilizzare parti delle strutture lignee dei padiglioni cluster. La realizzazione concreta del padiglione e la sua gestione sarà poi affidata, tramite gara di evidenza pubblica, ad un operatore privato che dovrà prendersi cura anche della manutenzione e sorveglianza del parco».

L’Ordine degli Architetti tramite il consigliere Remo Capitanio ha proposto al Comune di Bergamo la partecipazione al workshop e ha commentato:«Siamo lieti di aver proposto all’Amministrazione di Bergamo un’iniziativa di questo calibro che ha una duplice finalità: il miglioramento degli spazi pubblici della città. e la risoluzione dei problemi legati al ’dopo Expo’. L’iniziativa infatti ha un obiettivo estremamente attuale: trovare una modalità di riuso per i padiglioni cluster che sappiamo essere destinati alla dismissione. L’individuazione del Parco della Trucca quale oggetto di progettazione è avvenuto in perfetta sintonia con l’Amministrazione. Speriamo l’iniziativa possa avere un seguito vista la necessità di dotare il parco di una struttura permanente ad uso degli utenti».

Vincitore è risultato il progetto «Density» degli studenti Jacovos Costi, Roesch Guiselle, Andrea Suardi, Vanderbtouck Julie. Il progetto nasce dall’analisi del paesaggio del parco con la volontà di incrementarne la densità delle infrastrutture. Alternando i pilastri in legno del padiglione a nuove alberature si intende rendere meno definita la linea di separazione tra la natura e il costruito riducendo così l’impatto dell’edificio sul paesaggio. L’utilizzo di ritmi differenti per i pilastri vuole definire gli spazi interni del padiglione attribuendo gerarchie d’uso diverse.

Gli altri partecipanti sono stati:

progetto «Bridge» di Viktor Barzilay, Arianna di Paola, Peter Silvertand, Jaqueline Soto

progetto «Nest» di Simone Conti, Marijin Degerickx, Maria Andrea Garcia, Ursa Molan

progetto «Open Structure» di Lesliee Bolanos, Shannen Crijns, Davide Cucchi, Mahmoud Hreitani

progetto «Ring» di Ena Sijazo, Hanne Swinnen, Giuseppe Tucci, Martin Zuzek, Camilo de Lima Amaral

progetto «Cover» di Mattia Alberganti, Emmy COrtez, Matej Lupinc, Jessie Sammeys

progetto «Flow» di Axel Donis, Simon Hansen, Ianthe Lindelauf, Davide Tagliabue

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