«Il bentornato da parte di Trenord
treno delle 7,32, un ritardo di 50’»

Le vacanze sono quasi finite per tutti, si torna a lavorare, ma per i pendolari la musica non è cambiata, come ci scrive una lettrice che, lunedì 8 settembre, era sul treno delle 7,32 da Bergamo a Milano Centrale ed è arrivata con quasi un’ora di ritardo perdendo la coincidenza per Genova.

Le vacanze sono quasi finite per tutti, si torna a lavorare, ma per i pendolari la musica non è cambiata, come ci scrive una lettrice che, lunedì 8 settembre, era sul treno delle 7,32 da Bergamo a Milano Centrale ed è arrivata con quasi un’ora di ritardo perdendo la coincidenza per Genova. Ecco la sua email.

«C’è poco da dire. Troppo è già stato detto e non ci sono più parole. Esaurite le parole e anche la pazienza. Oggi (ieri, ndr), 8 settembre, sembra che il lavoro sia ripreso un po’ per tutti. E Trenord ci ha ben ricordato, questa mattina sul treno 2606 delle 7.32 da Bergamo per Milano Centrale, che cosa ci aspetta d’ora in poi. Un bentornato in grande stile».

«Una sosta prima di arrivare a Pioltello di “pochi minuti” - così ha annunciato il capotreno -, che ha fatto giungere il treno a destinazione con più di 50 minuti di ritardo. Alle 9.20 anziché alle 8.30. Che gli orologi di Trenord siano tarati su un altro fuso orario, è cosa nota. E oggi ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. Anche a Lambrate. Qui siamo arrivati faticosamente alle 9.05 anziché alle 8.24 ma il tabellone del binario segnava 15 minuti di ritardo (sic!).

Ma il pacco dono di Trenord stamattina era quello delle feste. Cioè completo. Passeggeri in piedi nei corridoi e nei mezzanini, qualcuno seduto sulle scale. Controllo dei biglietti: inesistente. Aggiornamento sulla situazione ritardo (dopo la “manciata” di minuti della prima comunicazione): non pervenuto».

«E pensare che stamattina, per una riunione di lavoro, avrei dovuto prendere il treno IC per Genova da Milano Centrale delle 9.10. Il treno delle 7.32 mi dava, in teoria, un buon margine (40 minuti). Non ho voluto rischiare con il treno delle 8.02 perché, da pendolare scafata, so che 20 minuti di anticipo quando si parla di treni italiani possono essere non sufficienti. Ma 40 minuti!».

«Conclusione: sono le 10.20 e sto aspettando che arrivino le 11.10 per tentare di raggiungere Genova (non ci sono treni tra le 9.10 e le 11.10. Sic!). Ho cambiato il biglietto e spero di trovare un posto a sedere. I posti in seconda classe sono esauriti. Del resto io, il posto prenotato, ce l’avevo sull’IC delle 9.10.

Spero tanto di non leggere per un (bel) po’ inutili e generiche notizie sull’arrivo di treni nuovi in Lombardia (quando? Dove?), di potenziamento e manutenzione delle infrastrutture (quando? Dove?), di tempi di percorrenza ridotti sulla Bergamo-Milano (quando?), ma spero solo di vedere, a breve, che finalmente qualcosa è davvero cambiato».

Cordiali saluti,

Daniela Ubiali

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