Il «serial killer» dei gatti a processo
Prima udienza fissata l’11 novembre

Si fingeva amante dei gattini e, presi in affidamento, li torturava e seviziava. Mandando poi le immagini delle barbarie alle persone che gli avevano dato gli animali. I fatti risalgono al 2014 e, dopo le indagini, è stato rinviato a giudizio un 40enne di Trescore Balneario.

Fissata per l’11 novembre la prima udienza al tribunale di Bergamo, il presunto «serial killer dei gatti» è accusato di «uccisione e maltrattamento di animali». L’Enpa (Ente nazionale protezione animali) chiederà di costituirsi parte civile nel processo: «Qui si va ben oltre l’intolleranza o la rabbia verso gli animali - ha affermato - c’è un vero e proprio disegno preparato in maniera conscia, per questo ci opporremmo a qualsiasi ipotesi di infermità mentale». Se l’uomo dovesse essere riconosciuto colpevole, la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, ha auspicato «una condanna al massimo della pena con tutte le aggravanti del caso».

Secondo la ricostruzione, il killer dei gatti trovava le vittime tramite le inserzioni pubblicate sul web. Poi conquistava la fiducia dei proprietari e prendeva gli animaletti. A questo punto si trasformava. I gattini, ricordano dall’Enpa, erano sottoposti «a terribili sevizie mortali», e le fotografie «dello scempio» venivano inviate alle persone che glieli avevano affidati.

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