Il vescovo alla giornata del malato:
serviranno sempre buoni samaritani

«La società si esprime anche attraverso l’attenzione al malato; ci sarà sempre bisogno di buoni samaritani che offrono il loro tempo, cuore e competenza». Sono le parole del vescovo Beschi, che ha presieduto la Messa diocesana nella 22ª Giornata mondiale del malato.

«La società si esprime anche attraverso l’attenzione al malato e alla salute della persona, impegnandosi affinché il malato non sia emarginato. Le scoperte scientifiche avanzano e ci sono ovunque strutture sanitarie anche imponenti. Però ci sarà sempre bisogno di buoni samaritani che offrono il loro tempo, cuore e competenza stando accanto al malato».

Sono le parole del vescovo Francesco Beschi, che oggi pomeriggio 9 febbraio, nella chiesa del Beato Papa Giovanni a Paderno di Seriate, ha presieduto la Messa diocesana nella 22ª Giornata mondiale del malato.

Numerosi i malati presenti. I brani biblici sono stati letti da una non vedente tramite l’alfabeto Braille e da una unitalsiana, mentre il Vangelo è stato letto da don Mathieu Fahy, cappellano dei cattolici africani francofoni.

«Vogliamo pregare — ha esordito il vescovo nell’omelia — per tutti i malati della nostra diocesi. Nella malattia di una persona, sono coinvolte tante persone. Innanzitutto i famigliari, le persone amiche o che si rivelano tali nel momento della malattia, le persone impegnate nel volontariato, come le associazioni con una grande storia di generosità. Ci sono poi coloro che lavorano con i malati, come i medici e gli infermieri in ospedali e strutture sanitarie».

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