L’Aquila, via all’adunata degli alpini
Saranno circa 2.500 i bergamaschi

Tutto è pronto a L’Aquila per accogliere la pacifica invasione delle penne nere. È infatti la città abruzzese la sede dell’88ª adunata dell’Associazione nazionale alpini, che si apre venerdì 15 maggio alle 9 in Piazza d’Armi con l’alzabandiera e la deposizione della corona di fiori ai Caduti.

Chiuse le scuole e cantieri, limitato il traffico per dare spazio solo alle penne nere: 2.000 pullman e quasi quattordicimila automobili; 300 mila le persone previste, provenienti da tutta Italia. Anche le presenze bergamasche saranno significative, anche se in flessione rispetto ad altre adunate. Innanzi tutto la distanza della città abruzzese impedisce una partecipazione in giornata; inoltre un soggiorno più lungo implica costi che in tempi di crisi escludono parte degli affezionati; la limitata disponibilità di alberghi, vicino alla città, ha scoraggiato chi non si è sentito di dormire anche a 70, 80 chilometri da L’Aquila (nella foto l’adunata 2014 a Pordenone).

Tutto esaurito allora nei campi per camper e tende. Il programma è quello di sempre, con la Cittadella degli alpini, le mostre, i concerti, ma sempre fresco è l’entusiasmo con cui gli alpini parteciperanno agli eventi in attesa del momento clou: la sfilata di domenica che dovrebbe vedere marciare circa 70 mila alpini, provenienti da tutta Italia e dall’estero. Si partirà alle 9 e per almeno 12 ore il fiume di penne nere sarà continuo.

I bergamaschi - almeno 2.500, ipotizzava ieri pomeriggio il presidente sezionale Carlo Macalli, in viaggio verso l’Abruzzo - saranno inquadrati nel Sesto settore dove, a partire dalle 14,30 circa, sfileranno tutte le sezioni lombarde. Lo schieramento sarà aperto dal tricolore del Nono reggimento alpini, scortato dai reparti in armi, accompagnati dalla fanfara della brigata Taurinense. Il percorso della sfilata, lungo circa 6 chilometri, unirà due caserme-simbolo de L’Aquila: la «Rossi» e la «Pasquali-Campomizzi» dove si sono addestrati centinaia di soldati ai tempi della leva obbligatoria.

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