«La musica è finita...»
Nelle superiori non ci sarà più

La musica scompare dalla scuola superiore: l'ultima versione dei quadri orari mostra nella sua nudità che le alate parole dei «profili» riguardano un liceo immaginario. La già striminzita presenza curricolare della musica viene tagliata: rientrerà nelle «materie opzionali».

La musica scompare dalla scuola superiore: l'ultima versione dei quadri orari mostra nella sua nudità che le alate parole dei «profili» riguardano un liceo immaginario. La conoscenza e l'apprezzamento della musica infatti viene indicato come obiettivo culturale, ma la già striminzita presenza curricolare viene tagliata del tutto e la musica rientra nelle «materie opzionali» cioè gli «insegnamenti attivabili sulla base del Piano dell'Offerta Formativa nei limiti del contingente di organico assegnato all'istituzione scolastica». In parole povere: se il preside ci crede, il collegio docenti è d'accordo e i genitori pagano, la scuola potrà attivare un corso di musica facoltativo per chi è interessato.

Il curriculum musicale, insomma, si ferma alla terza media e non copre più neppure tutto l'arco della scuola dell'obbligo.

Contro il taglio, i docenti di musica stanno protestando in tutta Italia e a Bergamo è nato il «Coordinamento degli insegnanti di strumento musicale» che in una lettera protesta «con la massima indignazione, contro la sparizione della musica dai quadri orari dei nuovi licei. L'istituzione del liceo musicale (o meglio delle sparute 40 sezioni musicali da distribuire su base regionale sulle 110 province italiane) - continuano i docenti Pietro Luigi Capelli, Alberto Braghini, Laura D'Emilio, Filiberto Guerra, Alice Legramandi, Dania Carissimi, Fabio Locatelli, Mario Rota, Maria Luisa Gori, Rossella Marisi, Pietro Ragni, Giovanni Abbiati, Giovanni Podera, Giuseppe Bonandrini, Emanuela Zani, Alessandro Fusco, Daniele Parolin - sembra aver fornito l'alibi, al legislatore, per cancellare dal curricolo obbligatorio scolastico superiore la valenza educativa e formativa che la musica ha per i giovani d'oggi». Inoltre, come potrà «il futuro maestro unico - si chiedono - insegnare anche la musica con passione, convinzione e competenza ai suoi bambini» se non ne sa niente? Per quanto ci riguarda - conclude la lettera - se riformare significa solo cancellare, noi siamo contro questa riforma».

La musica, di fatto inesistente nelle elementari e stiracchiata materia nelle medie, aveva ripreso speranza con le sezioni musicali degli istituti comprensivi (20 nella Bergamasca, ferme da un paio d'anni nonostante la richiesta dei genitori). Molti Istituti comprensivi hanno attivato un curriculum verticale (cioè musica dalla materna alle medie) riqualificando con progetti specifici le maestre. La prospettiva della riforma dei Conservatori (l'intricata vicenda Afam, Alta formazione artistica e musicale) e la nascita dei licei musicali avevano aggiunto ulteriori speranze. Ma non sarà così.

Leggi L'Eco di domani per saperne di più

© RIPRODUZIONE RISERVATA