Medaglia di bronzo dell’Esercito
a bergamasco «eroe» in Afghanistan

Il 4 maggio 1861 a Torino, Manfredo Fanti, in qualità di ministro della Guerra decretò la fine dell'Armata Sarda e la nascita dell'Esercito Italiano.

Sono iniziate nella mattinata di lunedì 4 maggio con la deposizione di una corona d'alloro al Sacrario dei Caduti nel cortile d'onore di Palazzo Esercito, le celebrazioni per il 154° Anniversario della Costituzione dell'Esercito Italiano. Successivamente, presso l'Ippodromo militare Gen. «Pietro Giannattasio» di Tor di Quinto, si svolta una cerimonia militare alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, del capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano e del capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale di Corpo d'Armata Danilo Errico.

«Sempre pronto rispetto alle esigenze del Paese», ha voluto definire l'impegno dell'Esercito il presidente della Repubblica nel suo messaggio augurale, mentre il generale Errico ha riportato la frase con la quale il ministro della Difesa ha inteso racchiudere l'essenza dell'Esercito: «Noi ci siamo sempre». Durante il suo intervento il generale Errico ha inoltre sottolineato «che il passato ci insegna che l'Esercito Italiano è stato prima strumento e veicolo dell'unità e, successivamente, piena espressione della collettività nazionale».

«Oggi l'Esercito - ha aggiunto il capo di Stato Maggiore - continua a essere un solido punto di riferimento tanto a livello internazionale, quanto per la collettività nazionale, dove si fa carico delle sempre più esigenti richieste di sicurezza interna. Un complesso di attività che ha reso l'Esercito una vera e propria risorsa per tutti gli italiani».

Nel corso della cerimonia il ministro della Difesa ha conferito la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Bandiera di Guerra dell'Esercito, la Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito al Caporale maggiore Scelto Monica Contrafatto, la Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito al Caporale Maggiore Capo Pasquale Mele e al Caporale Maggiore Capo Gennaro D'Agostino, la Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito al bergamasco Giovanni Iafolla e al maresciallo Capo Luca Costanzo, militari feriti e soldati che si sono distinti per particolari atti di valore in Afghanistan e sul territorio nazionale. La cerimonia si è conclusa con il carosello di lance e con la tradizionale carica dei «Lancieri di Montebello (8°)».

Attualmente, sono circa 9000 i militari dell'Esercito impegnati nelle operazioni internazionali in 17 diversi paesi e sul territorio nazionale nell'ambito dell'operazione «Strade Sicure», tre sono i generali dell'Esercito Italiano al Comando di importanti missioni internazionali: Unifil in Libano, Kfor in Kosovo e Eutm Somalia in Somalia.

La medaglia d’oro al valore dell’Esercito è stata attribuita alla giovane siciliana Monica Graziana Contrafatto, bersagliere, rimasta gravemente ferita da una granata nel corso di un attacco talebano dopo aver salvato la vita a diversi suoi commilitoni. Medaglia d’argento al valore al bersagliere Pasquale Mele, di Napoli, mitragliere di bordo di un mezzo saltato su un ordigno, che è riuscito a proteggere i compagni rimasti intrappolati sparando contro gli aggressori, pur essendo stato seriamente ferito. Medaglia di bronzo a un tenente incursore della famosa Task force 45, Giovanni Iafolla, di Bergamo, che ha salvato la vita ad alcuni militari afgani rimasti feriti durante un blitz per la cattura di un capo talebano. Stesso riconoscimento anche al maresciallo Luca Costanzo, di Vittoria (Ragusa), che è riuscito«con particolare coraggio» a neutralizzare gli insorti che avevano teso al suo plotone un’imboscata. Premiato con una medaglia d’argento al valore dell’Esercito anche il caporal maggiore capo Gennaro D’Agostino, di Napoli, ma questa volta l’Afghanistan non c’entra: era impegnato nell’operazione «Strade sicure», nella sua città, quando ha sventato la rapina ai passeggeri di un’auto.

Nel corso della cerimonia - che dopo un paio d’anni di austerity è tornata a celebrarsi in modo solenne, nell’ippodromo militare di Tor di Quinto, con reparti, cavalli e mezzi schierati - il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha tra l’altro sottolineato l’impegno dei militari dell’Esercito dentro e fuori i confini nazionali, «lì dove è minacciata la stabilità e la sicurezza internazionale», a «tutela di chi non si può difendere, e dei suoi diritti», «mettendo a rischio, con coraggio e solidarietà umana, anche la propria vita».

Il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa, ha ricordato le «nuove sfide, dal terrorismo al Mediterraneo, che vanno affrontate con un approccio sinergico e corale: interforze, interministeriale, internazionale. In questo contesto il Libro Bianco della Difesa indica quali sono le priorità dello strumento militare, gli scopi, le missioni, dovendo contare su una programmazione finanziaria certa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA