«Nessuno tocchi Milano»
In 20 mila con il sindaco in testa

A due giorni dagli scontri e dai danneggiamenti dei black block, altre tute hanno sfilato per Milano, ma questa volta bianche a azzurre, per ripulire i muri e rimettere in ordine quello che ancora non è stato sistemato
nelle strade devastate dalla violenza.

Nelle vie sono scesi i milanesi, migliaia tra donne, bambini, pensionati, «armati» di strofinacci, materiale pulente, pennelli, accogliendo l’invito del sindaco Giuliano Pisapia, della giunta e del Pd alla manifestazione «Nessuno tocchi Milano». «Milano nessuno la deve toccare perché si ribella», ha sottolineato con fermezza il primo cittadino.

Il corteo, partito da piazzale Cadorna, ha ripercorso a ritroso le strade teatro delle devastazioni dei manifestanti il primo maggio. Prima della partenza sono state distribuite le tute da indossare per proteggersi dall’acido usato per pulire, le mascherine e gli attrezzi necessari. Ma molti cittadini si sono portati secchi e stracci da casa.

Durante il tragitto i milanesi, aiutati dagli operatori dell’Amsa (l’azienda dei servizi ambientali) hanno ripulito i muri dalle scritte. «La città è come casa nostra se la sporcano tocca a noi ripulirla», hanno detto alcuni giovani impegnati a strofinare con vigore i muri. «Ci sentiamo parte di questa città che è stata offesa e siamo felici di dare una mano», ha aggiunto un signore arrivato con la figlia adolescente per dare una mano.

In testa al corteo insieme al sindaco, gli assessori della giunta, il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, il segretario del Pd cittadino Pietro Bussolati, il sottosegretario alle riforme Ivan Scalfarotto, il deputato Emanuele Fiano. Ad abbracciare simbolicamente Milano in questa giornata speciale è stato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che stamattina ha telefonato al sindaco per dirgli «che è entusiasta della risposta che la città ha saputo dare e che diamo l’esempio a tutto il Paese», ha spiegato Pisapia.

«Siamo in 20 mila», ha poi detto con orgoglio a corteo finito, alla Darsena, simbolo della Milano rinnovata in vista di Expo, come ha voluto più volte ricordare il sindaco. Alla Darsena è stato sistemato anche un piccolo palco dal quale hanno portato il loro saluto il cantautore Roberto Vecchioni («oggi è una delle giornate più’ commoventi della mia via») e Claudio Bisio, che si è rivolto a Pisapia dicendogli «Giuliano ripensaci», riferito alla scelta di non ricandidarsi.

«Siamo qui per festeggiare Milano - ha detto Pisapia - una città che ha saputo reagire a chi ha cercato di deturparla. Delinquenti e idioti che hanno impedito il confronto democratico».

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