Otto famiglie su dieci rinunciano
La crisi si ripercuote sulle badanti

In Italia le badanti sono più di ottocentomila e per loro le famiglie spendono circa dieci miliardi di euro l’anno, ma nell’ultimo anno otto famiglie su dieci hanno dovuto rinunciarci in tutto o in parte.

In Italia le badanti sono più di ottocentomila e per loro le famiglie spendono circa dieci miliardi di euro l’anno, ma nell’ultimo anno otto famiglie su dieci hanno dovuto rinunciarci in tutto o in parte.

E, nel deserto dell’assistenza pubblica sempre più risicata a causa della crisi economica, per pagare la badante il 75% riduce qualità e quantità dei cibi e il 45% deve chiedere aiuto ai figli. Spesso nemmeno tutti questi sacrifici sono sufficienti: nel corso dell’ultimo anno il 55% degli over 75 ha dovuto ridimensionare l’aiuto dell’assistente familiare, il 25 % vi ha dovuto rinunciare del tutto. Una famiglia su tre ha perciò «tagliato» la badante e così ottocentomila anziani non autosufficienti sono a rischio assistenza, rivelano i dati della prima indagine italiana sulle badanti e anziani, presentati durante il congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), che si chiude oggi a Torino e che mette anche in luce come le badanti siano una presenza apprezzata e indispensabile ma un anziano su tre teme che possano commettere errori nelle terapie.

Una paura fondata, perché solo il 14% di loro ha avuto percorsi adeguati di formazione sanitaria e il 77% è di nazionalità straniera: il rischio di sbagli a causa di una scarsa preparazione o per una mancata comprensione delle indicazioni mediche è perciò concreto. Lo studio su un campione di 1.500 over 75 su tutto il territorio nazionale mostra che le assistenti familiari presenti nel nostro Paese sono ormai una necessità per gli anziani con problemi fisici, che hanno bisogno di assistenza per le loro patologie e per la vita quotidiana.

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