Rapine in villa, nove arrestati
Due sono appuntati della GdF

I carabinieri di Brescia hanno sgominato una banda di professionisti dedita alle rapine in villa. Arrestati nove responsabili, due sono finiti in carcere a Bergamo. Potrebbero esserci collegamenti con colpi nella nostra provincia.

Le indagini sono scattate dopo che la sera del 21 dicembre 2013 cinque individui di sesso maschile armati erano stati autori di una rapina in villa ai danni di una famiglia residente a Lumezzane, nel Bresciano. I malviventi, qualificatisi quali appartenenti alla Guardia di Finanza, due in uniforme e tre in abiti civili dotati di segni distintivi della GdF., dopo aver impedito alla famiglia di eseguire telefonate e averle ridotte in stato di soggezione psicologica, avevano inscenavano una finta perquisizione per «evasione fiscale», con l’utilizzo di un falso verbale prestampato recante l’emblema della Repubblica Italiana e l’intestazione «Nucleo di polizia tributaria di Brescia», e avevano asportavano oggetti e monete preziose per un valore complessivo di 450 mila euro.

La prolungata e laboriosa attività d’indagine dei carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Gardone Val Trompia, unitamente ai colleghi del Gico della Guardia di Finanza di Brescia, corroborata da pregresse risultanze investigative dei Carabinieri della Compagnia di Milano Duomo, ha permesso di identificare tutti i malviventi che avevano agito all’interno dell’abitazione, nelle cui file si annoveravano due appuntati della Guardia di Finanza di Como, già agli arresti domiciliari per altra causa, che nell’occasione indossavano le loro uniformi di servizio.

Proseguendo le attività investigative i Carabinieri e la Guardia di Finanza, lavorando in perfetta sinergia, hanno identificato anche i promotori del reato, che mettevano a disposizione del sodalizio criminoso un capannone sito in Carpiano (Milano), costituente la base operativa, gli automezzi dotati anche di lampeggiante e i distintivi della GdF. Infine, attraverso specifiche attività tecniche, integrate da appositi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, gli investigatori hanno individuato e accertato le responsabilità dei due mandanti, ideatori del disegno illecito.

Tutti gli arrestati si sono divisi il provento della ricettazione della refurtiva. A conclusione delle investigazioni, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia richiedeva al Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare, al fine di impedire la consumazione di ulteriori reati della stessa specie.

Il Gip del Tribunale di Brescia ha disposto l’arresto di nove indagati, di cui sei in carcere e tre in detenzione domiciliare. In data 7 e 8 settembre, le misure restrittive della libertà personale sono state eseguite nelle province di Como, Bergamo, Milano e Brescia dagli uomini della Compagnia Carabinieri di Gardone Val Trompia e del Gico della Guardia di Finanza di Brescia, coadiuvati da personale della Compagnia Carabinieri di Milano Duomo e del Gruppo della Guardia di Finanza di Como, a carico di tutti i destinatari del provvedimento: C.S. (classe 1970), agli arresti domiciliari nell’abitazione di Cantù (Co); L. D. (classe 1968), arrestato e trasferito alla Casa Circondariale di Milano San Vittore; P. G. (classe 1983), arrestato e trasferito alla Casa Circondariale di Bergamo; M.A. (classe 1973), agli arresti domiciliari nell’abitazione di Figino Serenza (Co); P. A. (classe 1965), arrestato e trasferito alla Casa Circondariale di Milano San Vittore; L.C. (classe 1947), arrestato e trasferito alla Casa Circondariale di Bergamo; A.M. (classe 1978), rintracciato in Milano e trasferito alla Casa Circondariale di San Vittore; C.P. (classe 1971), rintracciato a Brescia e trasferito la Casa Circondariale di Brescia; C.P. (classe 1938), rintracciato a Brescia e agli arresti domiciliari nell’abitazione di Lumezzane.

Il presente filone di indagine, che ha consentito di attribuire alla banda un’ulteriore rapina e di individuare i due «basisti bresciani», è strettamente collegato a quello avviato dai Carabinieri della Compagnia di Milano Duomo a seguito di un doppio colpo messo a segno a Milano dalla stessa compagine criminale, con le medesime modalità, nel mese di marzo dello scorso anno. Un’ulteriore rapina era stata perpetrata a Dalmine nel mese di ottobre 2014, con l’arresto in flagranza di quattro responsabili, fino all’esecuzione nel mese di aprile del corrente anno di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip del Tribunale di Milano nei confronti dei membri della gang, sei dei quali destinatari anche del provvedimento del gip del Tribunale di Brescia.

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