Registro delle unioni civili: «Inutile:
invasa la competenza del Parlamento»

«Inutile e inappropriato». Così Francesco Belletti, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, definisce il Registro delle Unioni civili.

Si tratta di un atto amministrativo che già si è visto nascere negli ultimi anni in altre città italiane e la cui storia Belletti ha seguito con attenzione. Il suo commento giunge nei giorni in cui il Comune di Bergamo sta portando avanti a passo spedito l’iter per l’istituzione in città del Registro. Giovedì c’è stato il sì delle commissioni consiliari (la 1ª e la 4ª riunite congiuntamente) al regolamento che riconosce le coppie di fatto e lunedì l’approdo in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Da martedì ci si potrà iscrivere, rivolgendosi all’Anagrafe del Comune.

«Stupisce la continuità di provvedimenti di questo tipo a livello comunale – dice Belletti

perché le esperienze già in atto ne hanno confermato la sostanziale inutilità. Qualcuno, per esempio il Comune di Gubbio, dopo averlo aperto, l’ha anche chiuso. Si conferma quindi come azione di natura ideologica che non ha niente a che fare con la buona amministrazione».

L’istituzione del Registro, già dal suo iter, ruba, secondo il presidente del Forum, energie, tempo e risorse a quello di cui realmente le famiglie hanno bisogno. «Perché questa energia progettuale delle amministrazioni non si dirige piuttosto verso l’equità fiscale e una migliore gestione dei servizi per le famiglie?».

Inoltre «il Registro rappresenta una sorta di invasione di campo su ambiti di competenza del Parlamento. Quello delle coppie di fatto è e sarà un tema delicato e controverso che accenderà il dibattito e che non può essere banalizzato in un atto amministrativo. Come Forum ci aspetteremmo uguale determinazione su altri provvedimenti di sostegno alle famiglie».

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