Respinta la richiesta di scarcerazione
«L’imam resta in via Gleno»

Rimane in carcere l’imam di Bergamo e Brescia Hafiz Muhammad Zulkifal, di 42 anni, arrestato il 24 aprile scorso nell’ambito dell’operazione condotta dalla Digos di Sassari che ha sgominato una cellula terroristica legata al Al Quaida.

Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione, o modifica della misura cautelare, presentata dall’avvocato Omar Massimo Hegazi che difende l’imam attualmente in carcere a Bergamo.

Hafiz Muhammad Zulkifal è accusato di associazione per delinquere finalizzata al terrorismo e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo gli inquirenti, insieme ad altri connazionali, avrebbe organizzato attentati. Ma non solo. L’imam si sarebbe occupato della propaganda religiosa di stampo radicale mirata a indottrinare i fedeli anche destinati al martirio. Si sarebbe occupato di recuperare risorse finanziarie destinate alla lotta armata, attraverso raccolte di fondi organizzate dagli altri indagati tra i quali il capo della comunità pakistana a Olbia, ufficialmente destinate a scopi umanitari, ma che in realtà servivano per finanziare l’attività terroristica.

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