Sarà un’Europa di «ciccioni» nel 2030
In Italia il 70% dei maschi sovrappeso

Un’Europa di «ciccioni», con buona parte dei paesi che supera il 50% di sovrappeso e l’obesità a livelli allarmanti. Le previsioni dell’Oms per il 2030,
presentate a un congresso a Praga in curiosa coincidenza con «l’International No Diet Day», parlano di una epidemia che non accenna a fermarsi, e anzi rischia di coinvolgere persino chi, come la Svezia o la stessa Italia, fin qui è riuscito a rimanere su numeri bassi.

I numeri si basano sui dati del 2010 e del 2014, estratti dal «Global Burden of Diseases» dell’Oms, a cui i ricercatori dello UK Health Forum e della stessa agenzia hanno applicato degli algoritmi per ricavare la stima a 15 anni. L’Italia, pur essendo il paese della dieta mediterranea e dell’Expo sull’alimentazione e pur partendo da una situazione migliore rispetto a quasi tutti i vicini europei, non è immune dal problema.

Secondo il rapporto la percentuale di donne sovrappeso passerà dal 39% del 2010 al 50% del 2030, numeri comunque tra i più bassi in Europa, mentre le obese passeranno dal 10% al 15%. Molto peggio andranno i maschi per cui, secondo le tabelle elaborate dall’Oms, si passerà dal 58% di sovrappeso del 2010 al 70% nel 2030, con gli obesi che passeranno dal 12% al 20%.

Per quanto riguarda l’Ue, nel 2030 il paese con più maschi sovrappeso sarà l’Irlanda, con l’89% di cui quasi metà obesi, mentre le donne più sovrappeso saranno le belghe, con l’89%, e le più obese le britanniche con il 26%. Oltre all’Irlanda e alla Gran Bretagna i paesi che l’Oms vede più a rischio sono Grecia, Spagna, Austria e Repubblica Ceca, e persino la Svezia, che tradizionalmente ha una bassa prevalenza di obesità, arriverà al 26% di obesi dall’attuale 14%, mentre le donne passeranno dal 12% al 22%. Tra i pochi che vedranno invece una riduzione della prevalenza c’è l’Olanda, che ora ha il 54% di sovrappeso e passerà al 49%.

«Anche se questa è solo una previsione, e quindi i dati vanno presi con estrema cautela, porta due messaggi molto importanti - ha commentato Joao Breda dell’ufficio europeo dell’Oms -. Il primo è che la disponibilità e la qualità dei dati nei paesi devono essere migliorati e il secondo che queste previsioni mostrano la necessità di fare di più per prevenire e combattere l’obesità».

Anche se non c’è una «formula magica» che riesca a risolvere il problema, spiegano gli esperti, i governi devono intervenire. «Servono politiche che limitino il consumo di cibi poco salutari - afferma Laura Webber, uno degli autori principali -, rendendo gli altri più accessibili»,

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