Sindacati in piazza contro «la precarietà della sicurezza»

«Quattro morti sul lavoro in una giornata, altri incidenti significativi, nei cantieri come nelle aziende, pesano come macigni sul tranquillo tran tran della vita bergamasca. Sono tutte morti e incidenti inaccettabili». Inizia così il comunicato dei sindacati che hanno annunciato per domani, giovedì 9 novembre, un presidio in Piazza Vittorio Veneto. Cgil, Cisl e Uil saranno presenti dalle 17 per «riportare, ancora una volta, l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro dove si continua a perdere la vita».Gli incidenti di oggi, scrivono i confederali «sono il frutto di una cultura che sacrifica il valore della sicurezza al valore della produzione e del denaro, che subordina il valore della vita a quello del lavoro. È incredibile come qualcuno ancora ritenga ineluttabili tragedie come queste. Non è vero che si “deve” morire sul lavoro in ossequio alle statistiche e alle ricorrenze degli incidenti: si ”deve” invece innalzare decisamente e rapidamente l’investimento sulla prevenzione, la qualità del lavoro in sicurezza e la consapevolezza stessa dei lavoratori».«Cgil, Cisl e Uil non possono accontentarsi di avere da tempo intrapreso la più difficile delle battaglie, quella sul diritto a non morire di lavoro, se ogni giorno questa battaglia è segnata da sconfitte sempre più intollerabili. Non devono stancarsi di richiamare il territorio (e dentro il territorio le imprese, le aziende, le istituzioni, i lavoratori) alle proprie responsabilità di fronte a queste morti ormai ricorrenti come in una strage».Il presidio in Piazza Vittorio Veneto ha «l’obiettivo di testimoniare la rabbia di fronte alla precarietà della sicurezza di chi lavora, di rappresentare solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, di richiamare, anche, alle straordinarie responsabilità di chi calcola i propri profitti prima di riconoscere valore alla vita, di chi è indifferente, di chi pensa che nulla possa essere fatto».(08/11/2006) 

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