Sostegno affitti, già 16 mila richieste
Regione, 7, 3 milioni per la prima casa

Sono già 16.000 le domande per accedere al contributo previsto dal Fondo sostegno affitti predisposto dalla Regione Lombardia per aiutare le famiglie in forte disagio economico.

Lo ha fatto sapere l’assessore regionale alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità, Paola Bulbarelli, intervenendo al seminario «Affitto e compro casa in Lombardia: gli aiuti regionali fra efficacia ed equità» organizzato dal Consiglio regionale. «Si tratta di una misura concreta - ha spiegato l’assessore Bulbarelli - per aiutare migliaia di famiglie che si trovano in difficoltà nel pagamento del canone di affitto per le quali abbiamo messo a disposizione 31 milioni di euro».

La data di scadenza del bando è fissata per il 31 ottobre, negli ultimi giorni stanno arrivando oltre 2.000 domande al giorno e quindi prevediamo di toccare quota 30.000 domande. Tra l’altro, molti Comuni ci hanno già chiesto di posticipare la scadenza, viste le numerose richieste. «Un risultato davvero importante, segnale chiaro della crisi economica che stanno vivendo migliaia di famiglie» continua Paola Bulbarelli.

Per gli inquilini che hanno un reddito Isee-fsa sino a 5.500 euro è previsto un contributo di 2.000 euro; per i soggetti con ISee-Fsa tra 5.500 e 9.500 euro il contributo è di 1.500 euro. La novità è che possono accedere al finanziamento i titolari di contratti di affitto a canone moderato.

«Risposte concrete - ha aggiunto - come quelle che Regione Lombardia garantisce con il Protocollo d’Intesa firmato lo scorso luglio con l’Associazione delle banche (Abi) e che stanzia ben 7,3 milioni di euro per l’acquisto della prima casa. In questo caso non andiamo incontro solo alle esigenze delle giovani coppie, ma aiutiamo concretamente le gestanti sole, i genitori soli con uno o più figli a carico, i nuclei famigliari con almeno tre figli, le imprese costruttrici e le cooperative edilizie».

«Il nostro obiettivo - ha concluso l’assessore Bulbarelli - è individuare le modalità migliori per rispondere in maniera adeguata all’emergenza abitativa attuale. Ecco perché guardiamo con favore all’housing sociale, un canale innovativo che permette di rispondere con puntualità alla necessità di migliaia di famiglie e - allo stesso tempo - dare un deciso impulso alla ripresa del settore edile, in modo da creare nuova occupazione e rilanciare l’economia nazionale. Certo, dobbiamo far fronte ad un notevole ridimensionamento delle risorse a disposizione, già attualmente piuttosto risicate. Speriamo soltanto che la nuova Legge di Stabilità non intacchi ulteriormente i fondi a nostra disposizione».

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