Stranieri, dal 2013 sono in flessione
Duemila in meno, è colpa della crisi

Secondo i dati Istat aggiornati al 2014, i residenti di nazionalità straniera nel capoluogo orobico sono 18.800, il 15% dei 119.400 abitanti complessivi. La provincia bergamasca ne conta invece circa 140.000, il 13% della popolazione.

Il primo dato da sottolineare riguarda il trend di crescita della popolazione straniera, che sottolinea come l’aumento del numero dei residenti stranieri sia per Bergamo ormai un fenomeno strutturale. L’incremento è stato infatti graduale e regolare: dal 1997 ad oggi sono infatti cresciuti, rispetto al totale dei residenti italiani, di un punto percentuale ogni due anni. Si è passati così dai 3.000 stranieri del secolo scorso ad un massimo di circa 20.000 nel 2013, quando hanno cominciato a decrescere.

L’inversione di tendenza è imputabile anche alla situazione economica, italiana prima che bergamasca, degli ultimi anni. «Torniamo a casa, io e la mia famiglia - racconta Cesar, peruviano quarantenne -. Vivere qui non è più facile come un tempo. I nostri parenti ed amici sono tutti in Perù, e dopo 14 anni abbiamo deciso che non valeva più la pena di restare».

A Cesar fa eco Pablo, boliviano di Santa Cruz, in Italia da 12 anni. «Negli ultimi due anni molti miei connazionali hanno deciso di tornare, ma neppure questa è una scelta facile. In molti si sono trasferiti coi parenti, e hanno costruito qui una comunità molto solida. Tornare a casa, paradossalmente, diventa così un nuovo sradicamento».

I numeri parlano dei boliviani come del gruppo più consistente, il 20%; seguono rumeni, 9%, ucraini, 8.4%, marocchini, 7.5%, e cinesi, 6.3%. Queste cinque nazionalità, da sole, rappresentano più del 50% di tutti i residenti stranieri. I quartieri della città più interessati dall’immigrazione sono, nell’ordine, la Malpensata, Carnovali, Grumello e San Tomaso.

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